Sperduti nel buio: Dramma in tre atti. Bracco Roberto. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Bracco Roberto
Издательство: Public Domain
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Жанр произведения: Зарубежная драматургия
Год издания: 0
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brutalità) Mi sono ammogliato per… Uhm! (Battendo la bocca con la mano, ingoia il resto. Indi, a Nunzio, irritandosi della sua presenza e scuotendolo) Ma tu che fai qui come un palo?

Nunzio

      (con estrema mitezza) Ve lo dissi ieri: ora che è inverno, in quel retrobottega non ci posso dormire. È umido come una grotta. Per questo ci tenete i vini.

Franz

      (spargendo a terra la segatura e l'acqua) Ma che vuoi andare a dormire al Grand Hôtel? O vorresti accomodarti qua sopra (indicando il soffitto) con me e con la mia signora, maledetto il diavolo, nell'unicissima stanza che abbiamo per dimorare?

Nunzio

      Con pochi soldi potrei andare a dormire fuori.

Franz

      E chi ti ci accompagnerebbe, di nottetempo? Io?.. E in conclusione, dopo lo sbattimento della bottega, io dovrei fare il servitore a te come lo faccio a tant'altra canaglia. I soldi dovrei sborsarli anch'io, e così sempre in avanti allegramente. Mi costi già troppo e molto, pezzo d'asino! Gli occhi per vedere non li hai; ma la bocca per mangiare sì. Essere cieco! Un mestiere bellissimo! Mangiare, bere e dormire con la borsa degli altri! Non c'è moralità, sangue di Bacco, non c'è moralità!

Nunzio

      (sempre più mite) E dunque io non voglio più esservi di peso. Datemi licenza, e ognuno per sè, Dio per tutti.

Franz

      Ma che bestemmi? Sei ubbriaco o scherzi?

Nunzio

      Ubbriaco non sono… E vi sembra che proprio io possa scherzare?

Franz

      Tu, come una bestia tartaruga, non puoi fare da solo nemmeno due passi, e avresti poi lo stomaco di metterti a vagabondeggiare per il mondo?

Nunzio

      La Provvidenza forse mi aiuterebbe…

Franz

      (scoppiando) Ah, farabutto ingrato! (Rivolgendosi a Emilia e dando al comptoir un colpo con la scopa:) Hai sentito che cosa si fa uscire dall'anima questo melenso traditore?

Emilia

      (si sveglia di soprassalto e discende dal comptoir) Che ha detto? Che ha detto?

Franz

      Eh già, tu avevi la testa a Pechino!

Emilia

      Io m'ero addormentata, ecco! Si può sapere che ha detto?

Franz

      Ha detto che egli ci disprezza!

Emilia

      Ci disprezza?!

Nunzio

      Ma no: questo non l'ho detto.

Franz

      Ci disprezza, sì, ci disprezza e se ne impipa di noi! Se ne vuole andare!

Emilia

      Ben ti sta. Chi se l'è cresciuta in casa questa vipera? Io ce l'ho trovata. Vuole andarsene? Per me, padronissimo. Io gliel'aprirei subito la porta.

Franz

      (facendole un gesto affinchè ella non continui) Tu gliel'apriresti subito la porta, ma io no, perchè sono troppo perfetto e quando ho stabilito per legge e regola nella mia coscienza di fare una buonissima azione, io la faccio per marciare sempre dritto in avanti a fronte altissima. (S'avvicina a Nunzio, gli calca un braccio sulla nuca in segno d'autorità e gli dice cupamente:) Io poi, per farti capire, ti consiglio di non inalberare tanta presunzione, perchè dàgli e dàgli, il sangue mi si mette in ebollizione e non so quello che può succedere!

Nunzio

      Ahi! Ci avete le spine nel braccio!

Franz

      Pochi discorsi per conchiudere, e va a letto, marmotta! (Gli dà uno spintone.)

Nunzio

      (camminando incerto, a tentoni, entra nel retrobottega.)

      SCENA IV

EMILIA e FRANZEmilia

      (scrollando il capo) Bel mobile!

Franz

      (avvicinandosi a lei ed ammonendola a voce bassa) Ma un altro suonatore di pianoforte a tutte le ore, meno di cinque o sei lire al giorno non ci costerebbe. (Continuando a spazzare e accumulando man mano la segatura bagnata fuori dell'uscio) Ricòrdati questo, e rispetta l'essenziale del bilancio, che è la prima particolarità dell'esercizio.

Emilia

      (alzando un po' la gonna e sollevandosi sulla punta dei piedini ben calzati per iscansare quella poltiglia) Bada che m'insudici.

Franz

      Potresti risparmiare tutto questo lusso buffonesco di scarpe e di calze per la bottega. I piedi nessuno te li vede.

Emilia

      Li vedono, li vedono! (Piglia una sedia e siede dove il pavimento è già pulito.)

Franz

      Ma è gentaccia che non se ne intende. In Egitto, sì che se ne intendevano.

Emilia

      Non cominciare ad affliggermi, adesso, con la tua prima moglie!

Franz

      Ne sei gelosa?

Emilia

      Neanche se fosse viva!

Franz

      Era più bella di te, per Satanasso!

Emilia

      Sì, ma… molti anni di navigazione!

Franz

      Quando la conobbi io al Cairo, era perfettissima.

Emilia

      Me l'immagino!

Franz

      Con me si maritò per sentimento amoroso, e per di più mi portò i quattrini.

Emilia

      (accennando col dito pollice della destra verso il retrobottega) Ti portò anche un figlio, bello e fatto!

Franz

      (lascia la scopa e corre a metterle una mano sulla bocca, guardandola ferocemente e parlandole con una voce rabbiosa e sommessa) Che scopo c'è, pettegola maligna, di far sentire al cieco queste porcherie? Mi faresti venire il prurito maledettissimo di ammaccarti la faccia.

Emilia

      (cercando di parlare sotto la stretta della mano) Fàllo, fàllo!

Franz

      (in un impulso bestiale) Invece, no: per dispetto, te la voglio baciare.

Emilia

      (sottraendosi al bacio e respingendolo) Questo poi non lo voglio io!

      SCENA V

FRANZ, EMILIA, PAOLINA, MILONE e la voce di NUNZIOPaolina

      (entrando di corsa affannosamente) Mi vogliono prendere! Mi vogliono prendere! Mi vogliono bastonare! Fatemi nascondere!..

Franz

      Chi ti vuol prendere?

Paolina

      Mi vogliono prendere quelli della polizia.

Franz

      Io non permetto il ricovero dei malviventi mascalzoni in casa mia. Fuori! Fuori!

Milone

      (un uomo robusto, ma agile, mustacchi alla militare, zigomi sporgenti, occhi incavati, calzoni e giacca neri – entra anche lui correndo e, tranquillo, si ferma di botto a poca distanza da Paolina, in un atteggiamento più da burlone che da poliziotto) Credevi di essermi sfuggita, credevi?.. Vi saluto, Franz! Vi saluto, signora!

Franz

      Servo vostro, brigadiere!

Milone

      (a Paolina:) Ma io ci vedo anche all'oscuro, come i gatti. E qui dentro sei in trappola, malandrina!

Paolina

      (tremando tutta, si rimpicciolisce come se volesse sparire e cerca il riparo di qualche sedia o di qualche tavolino.)

Emilia

      Voleva che la nascondessimo noi, la sciocca!

Paolina

      Io non so niente! Io non ho visto niente! Lasciatemi andare…

Milone

      Dove vuoi andare? In galera? (Sulla soglia della bottega, rivolto alla strada, ordina:) Non vi movete di qui voi due. Ora sapremo qualche cosa di preciso. (Chiude l'uscio di legno e torna a Paolina.) Dunque, facevi il palo Скачать книгу