Non guardi, non guardi. Un numero scritto a casaccio.
È l'età che mi ha attribuita: venticinque anni. (Rendendogli il taccuino) Rinnovo i ringraziamenti. È stato generoso.
Glieli ho forse aumentati?
È stato generoso, perchè me ne ha tolti.
Quanti ne ha, in sostanza?
Io crederei di averne ventotto.
Il che significa che ne ha trenta.
Ah, no. Adesso esagera!
Me ne duole per lei se non li ha.
Perchè?
Perchè una vedova che non ha ancora trent'anni è una vedova immatura. Troppo giovane. Non può avere l'esperienza necessaria per apprezzare abbastanza lo stato vedovile!
È una bella seccatura, sa, lo stato vedovile!
È lo stato ideale. Suol dirsi che la carriera della donna è il matrimonio. Lo ammetto. Ma il matrimonio è poi anche il suo domicilio coatto. Ebbene, la vedova è una donna che ha compiuta la sua carriera e che dal domicilio coatto se l'è svignata. Conti giusti con la società e indipendenza definitiva. Io mi riferisco, s'intende, ai costumi dei nostri paesi. Altrove, è diverso. Altrove, la donna non ha nessuna ragione di aspettare la morte dell'uomo. Essa, per avere la sua indipendenza, fa una cosa un po' più allegra: non se lo piglia per marito.
Lei sta per regalarmi una seconda apologia delle americanine. È un vero tic il suo!
Cioè… cioè… cioè… Non vorrei essere frainteso. Io adoro la fanciulla americana per tutti i vantaggi che la sua indipendenza offre a noialtri uomini; ma sono troppo buongustaio per non preferire alla fanciulla americana la vedovella italiana. Perchè, veda, la vedovella italiana, per noi, è come la fanciulla americana… con quel tanto di più che nella fanciulla americana dev'essere… quel tanto di meno.
(con disgusto) «Quel tanto di meno, quel tanto di più»… Lei ostenta un materialismo stucchevole!
Non so quello che intenda per materialismo; ma, senza dubbio, io non vivo nelle nuvole. Mi ci troverei a disagio.
Io, invece, ci vivo e mi ci trovo divinamente!
Ciò mi dispiace non poco, perchè non avrò modo di pervenire fino a lei.
In areoplano.
Batterei il récord del capitombolo. Non mi conviene.
Allora, si rassegnerà a guardarmi col canocchiale.
Il canocchiale è come la speranza: ci mostra vicine le cose che sono lontane. Sicchè, guarderò e spererò.
Che cosa?!
Non so… Che lei, un giorno o l'altro, caschi…
(tagliandogli la frase, con vivo risentimento) Signore!
… dalle nuvole.
Non le hanno detto qual è la mia divisa?
No, non me l'hanno detto. Nei miei appunti, difatti, non c'è.
Glielo dico io. (Con un accento lirico:) «Verso la via più alta».
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