Lo stradone di ladri. Босяцкие баллады на итальянском. Таёжный Волк. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Таёжный Волк
Издательство: Издательские решения
Серия:
Жанр произведения: Поэзия
Год издания: 0
isbn: 9785447483883
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      Il sole di mattino avanti varca;

      regna la pace in mezzo al mare…

      Colà si vede una corsara barca

      ed in orizzonte fra poco spare…

      Un pirata solitario piano rema;

      le coste lasciò indietro il dorso…

      Non mica sente nessuna tema,

      benché tiene un casuale corso…

      ***

      Per le traverse solo mi muovo,

      ecco ritorno col vento salente:

      in rive marine vengo di nuovo,

      come lo stesso pirata valente.

      Dalla città io rivenni col treno,

      tale tempo non ero in natura;

      a ladroneria non ci posi freno,

      pure la polizia non mi cattura.

      Ma qui restare non ha ragione,

      ben presto come eremita esco:

      io vivo senza patria e magione,

      non pianto il binario piratesco.

      Ne la partenza di mattino sarà,

      la rotta errante fra poco terrò:

      me ne sederò in barca corsara,

      nel mare aperto fuori io verrò.

      Senza paura in cimenti io sarò,

      remando verso le parti fosche;

      al primo porto fermata io farò,

      dove passerò ad opere losche.

      Menerò la vita contro le corna,

      ed i rovesci con onore porterò;

      forse anche a retro mai torna,

      però la schiena io non volterò…

      Ed adesso così faccio la siesta;

      il tramonto mi colse in sponde:

      sulla rena posi la stanca testa;

      le piante carezza fanno le onde…

      La canzone di rondini si sente:

      sotto le nuvole insieme girano;

      oltre va il mio sguardo silente:

      i lontani scurenti me ne tirano…

      In selva a notte

      In selva a note

      In tarda notte entra la natura,

      ed una pace in cerchio domina;

      un fresco emette l′aria satura;

      il chiaro di luna i boschi lumina…

      Uno spunta dal bruno cantone,

      sopra di cui blenano dei lampi:

      per la selva marcia un paltone:

      di recente lui evase dai campi.

      Non pescarono le cagne prave:

      la galera in passato è restata,

      ma recarono una botta grave:

      la sparata sul braccio è stata…

      Non si vede il sentiero verace,

      che lo porterà fuori la foresta;

      tre giorni vaga il ladro tenace,

      pure la forza di volontà resta.

      Lui continua la sua via dumosa,

      tra breve lava la ferita il fonte;

      poi vi scende la nebbia fumosa,

      le coltre di cui velano il monte…

      Verso le caverne ecco ascende,

      trova per sé un riparo placido;

      esso ai rami un fuoco accende,

      in terra giace col viso flaccido.

      Quasi una giornata non dormì,

      perfine riposa in foresta folta;

      ascolta la voce dei neri stormi:

      loro si librano in celeste volta…

      Da tempo sparve la luna glacé,

      ed un freddo severo qui venta;

      non arde ormai nessuna brace,

      per intero la fiamma è spenta.

      Il predone già respira a stento:

      perse la possa ed assai sangue;

      adesso nei sonni penetra lento,

      però la luce di speranza langue.

      Lui sdraiato sta un gran pezzo

      e forse per sempre vi resterà;

      dorme la grossa in tale mezzo

      e forse domani non si desterà…

      In verde radura

      In verde radura

      Si apre una mattina di maggio,

      il chiaro solare deste la natura:

      ecco ci penetra il primo raggio,

      colma di lume la verde radura.

      Resta la pace in vicino cerchio,

      ed un ruscello per ci solo versa;

      noi siamo sotto il pino vecchio,

      ed un uccello vola in aria tersa.

      La levata ci scontra sul terreno;

      sta con me la ragazza amante:

      a notte ci trovammo al sereno,

      sotto la falce di selene calante…

      Si spense da tempo la fiamma,

      ed il giorno comincia a rilente:

      un pastore da lontano chiama,

      ne spezzando la mane silente.

      Qui la voce paesana trova l′eco,

      e sul prato uno stallone si vede:

      al margine boschivo lui ci recò,

      però di vista fra poco si perde…

      Dalla città noi costì evademmo,

      di corsa vincemmo i gendarmi:

      una banca noi colà invademmo,

      la razzia faccemmo con le armi.

      Cerca la polizia un gran pezzo,

      pure non scova le nostre orme:

      ci nasconde un arcano mezzo;

      sono lontane le urbane torme…

      La via di paltoni così tenimmo,

      casa costante non si deve mica;

      ed ora a caccia fuori venimmo,

      per la foresta vado con l′amica…

      Di nuovo siamo contra i venti,

      come un paio insieme vivente;

      con onore passiamo gli stenti,

      non abbiamo paura da niente.

      Una vita pesante noi ci tiriamo,

      ma non vale ne tornare in città:

      una storia di romanzo viviamo,

      in dove