Una Moglie Per Collin. Shanae S. Johnson. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Shanae S. Johnson
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Серия:
Жанр произведения: Современные любовные романы
Год издания: 0
isbn: 9788835432623
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indietro.

      Jane sussultò ed esalò un brusco respiro.

      Lydia fece una smorfia e batté rumorosamente i palmi delle mani

      Collin si voltò a guardare Charlotte, l'unica a sembrare addolorata per come stavano andando le cose. La vide girarsi verso la porta come se volesse disperatamente trovarsi fuori da quella stanza.

      Probabilmente, non avrebbe dovuto esternare quel paragone tra Elizabeth e una cavalla in calore. Per fortuna, non si era avventurato nella descrizione dei movimenti della coda con cui le giumente attiravano gli stalloni.

      Non che Elizabeth lo avesse fatto.

      In ogni caso, non erano solo queste le ragioni che lo avevano spinto a chiedere la sua mano.

      "Abitiamo vicini, quindi non dovresti neanche trasferirti troppo lontano".

      "Vivo anche accanto a Darcy. Ha forse chiesto la mia mano?"

      "Tu e mio cugino non siete fatti l'uno per l'altra. Noi due, invece, andiamo abbastanza d'accordo". Collin pensò ai silenzi che avevano riempito i loro appuntamenti. Lei non aveva mai insistito per conversare a tutti i costi. In effetti, Collin non riusciva a ricordare alcuna conversazione tra loro.

      "Andare d'accordo? Pensi che l'amore sia tutto qui?"

      "Cosa c'entra l'amore in questa equazione? Ho scelto te perchè non invaderemo l'uno la vita dell'altro. Potremmo continuare esattamente come adesso. Un'alleanza tra noi farebbe comodo a tutti".

      "Un'alleanza? Parli del matrimonio come se si trattasse di un affare economico".

      Non era forse così? Il matrimonio dei genitori aveva consolidato i possedimenti terrieri di Rosings Ranch. Adesso Collin aveva bisogno dell'eredità che la madre gli aveva lasciato per trasformare il ranch in un paradiso per cavalli da corsa in pensione. Il problema era che non avrebbe avuto accesso al denaro finchè non avesse messo quell'anello al dito di una donna.

      "Da un punto di vista tecnico e storico, il matrimonio è esattamente questo" disse "Un contratto, un'alleanza tra famiglie. Il concetto di sposarsi per amore è più moderno e le sue probabilità di successo sono molto basse, a differenza di quanto succede per i matrimoni basati su questioni economiche".

      Il coro di sospiri che seguì la sua dichiarazione fu un chiaro segnale che aveva sbagliato di nuovo. Ogni Bennett presente lo guardava accigliato: Elizabeth teneva le mani serrate a pugno, Jane scuoteva lentamente la testa per esprimere la totale disapprovazione e Lydia aveva arricciato il naso come se avesse sentito un cattivo odore.

      Per una volta, anche l'espressione di Charlotte era impenetrabile persino per lui.

      "Basta così, figliolo" disse mr. Bennett in tono pacato ma inequivocabile "Penso sia il momento che tu te ne vada".

      Collin si alzò in piedi, infilò la scatoletta in tasca e riprese il dispositivo dal tavolo. Nonostante non avesse idea di quale errore avesse commesso, fece come gli era stato detto e si diresse verso la porta.

      La zia non sarebbe stata affatto contenta del suo fallimento.

      CAPITOLO TRE

      "Riesci a credere a quel che è appena successo?"

      Una volta, qualcuno aveva detto a Charlotte che, quando si è in cerca di consigli, si va sempre dall'amico che sappiamo ci dirà quel che vogliamo sentire.

      E lei sapeva benissimo cosa Eliza voleva sentirsi dire.

      "Si, lo so" rispose.

      "Voglio dire...Collin Hunsford non potrebbe mai rendermi felice. E sono sicura di essere l'ultima donna al mondo capace di rendere felice lui" continuò Eliza, camminando avanti e indietro per la camera da letto, dalla finestra alla porta e viceversa. E ad ogni giro, la folta chioma le ondeggiava sulle spalle, proprio come la coda di una cavalla che allontana le avances di uno stallone troppo insistente.

      "Sì, lo so" commentò Charlotte, seduta sulla coperta rosa del letto. Gran parte della camera di Eliza era nei toni del rosa, un colore che mal si adattava a quella giovane donna del tutto priva di fronzoli. Quando Eliza aveva sentito dire che non era consigliabile che le donne dai capelli rossi si circondassero di rosa, aveva fatto l’esatto contrario. Era la sua natura.

      "Ha creduto che gli stessi lanciando dei segnali? Figuriamoci...al secondo appuntamento, mi sono a malapena ricordata di mettere il lucidalabbra".

      "Mmm...lo so" disse Charlotte, osservando Lefroy dalla finestra. Non le piaceva affatto il modo in cui l'animale spostava il peso da una zampa all’altra. La successiva coppia di passi fu normale, e la sua andatura sembrò stabilizzarsi. Si stava forse immaginando tutto? L’unico modo era portarlo da un veterinario. Peccato che il migliore della città fosse appena stato cacciato fuori, prima ancora di assaggiare l'arrosto.

      "E' una situazione completamente irreale. Così irreale che potrebbe benissimo trattarsi di una scommessa organizzata da Darcy".

      "Lo so".

      "Davvero?"

      I passi di Eliza si fermarono di botto. Incuriosita dal silenzio improvviso, Charlotte smise di guardare fuori dalla finestra e si voltò.

      "Cosa?"

      "Sai che Darcy ha scommesso con Collin riguardo al matrimonio?" le chiese l'amica, crollando sul letto al suo fianco.

      Ecco, questo era l'argomento che Eliza preferiva in assoluto: gettare la colpa su Fitz Darcy. Tra i due era in corso una sorta di guerra fredda che durava da così tanto tempo che Charlotte non ricordava più come fosse iniziata.

      "Non mi sembra qualcosa tipico di Darcy" disse.

      "E come lo sai? Hai parlato con lui?"

      "Pensavo stessimo parlando di Collin".

      "Giusto". Eliza ricominciò a fare avanti e indietro "Non mi interessa quello che Darcy ha da dire".

      "Lo so".

      "Perfetto".

      Charlotte aveva perso il filo della conversazione. Non aveva idea se stessero parlando di Collin oppure di Darcy. In ogni caso, la risposta fu la stessa.

      "Lo so".

      "Credeva davvero che avrei risposto sì a quella orrenda proposta".

      Oh, stavano parlando di nuovo di Collin. In realtà, la proposta non era stata così orrenda. Quando aveva avuto modo di riflettere sulle sue parole, vi aveva trovato un senso. Certo, non era stata una dichiarazione romantica come Eliza avrebbe voluto, ma, in fondo, non tutte le ragazze vanno in cerca di romanticismo.

      Collin aveva offerto ad Eliza ciò che Charlotte desiderava di più al mondo: una casa tutta sua. Meglio ancora, una casa all'interno di un ranch, con tanti cavalli e spazi aperti a vista d'occhio.

      Sapeva che Collin intendeva trasformare Rosings Ranch in un paradiso per cavalli da corsa in pensione, ma era ovvio che, essendo lui un veterinario, avrebbe accolto qualsiasi animale avesse avuto bisogno di cure.

      Per Charlotte, vivere a Rosings sarebbe stato il paradiso. Ma lui non si sarebbe mai sognato di chiedere la sua mano. Né lei si aspettava che un uomo le chiedesse di sposarlo in ginocchio. Il che non era un problema, perchè in quel momento il suo obiettivo era trovare un lavoro e assicurarsi un futuro.

      "E' così sbagliato desiderare una relazione basata sulla passione?" chiese Eliza.

      "Certo che no, se è questo che vuoi".

      "E' quello che entrambe meritiamo. Siamo donne attraenti, intelligenti e sveglie. Abbiamo bisogno di uomini adatti a noi".

      Charlotte sapeva quale risposta si aspettava l’amica. Ma, questa volta, lo so non ne volle sapere di uscire dalla sua bocca. Non un solo uomo, o ragazzo, di quella città si era mai degnato di rivolgerle una seconda occhiata.

      "E’ stato tutto così bizzarro” continuò Eliza “Sono ancora convinta che Collin non facesse sul serio e che sia stato tutto