Capendo comunque la sua intenzione di uccidermi, anche se la ragione mi sfugge, provo a schivarlo andando verso la porta, ma mi afferra il braccio con una forza incredibile. Le mie ossa si spezzano con un rumore terribile. Non faccio in tempo a urlare dal dolore che già degli artigli affilati come un rasoio mi trafiggono i fianchi per tenermi ferma contro il suo corpo. Poi mi infila il naso tra i capelli e annusa di nuovo.
“Sai di magia. Sarà una vera delizia. Non muoverti, sarà veloce. O quasi.”
È allora che il secondo uomo, più magro ma altrettanto atletico, mi annusa il collo prima di piantarci profondamente le zanne.
“Com’è possibile? Credevo che questo popolo fosse scomparso da tempo.”
“Ed è così, perché anche questa sta per scomparire nel nulla.”
“Non appena avremo preso quello che vogliamo?”
“Ovviamente. Ci darà una forza decuplicata.”
Vi scongiuro, no. Non si accontenteranno di un bernoccolo. Un'enorme bolla d’angoscia mi ostruisce la laringe. Mi incidono il ventre, mi mordono più volte all’altezza della clavicola, succhiando il mio sangue come vampiri ─ tranne per il fatto che questi ultimi sono solo fantasie, mentre la mia aggressione è reale. Sembra che si divertano a torturarmi. Sento le forze abbandonarmi a mano a mano che il mio sangue si sparge sulle piastrelle bianche, formando un contrasto dei più macabri, e la sofferenza è insopportabile. Prego di svenire prima del mio ultimo respiro e che il mio calvario così abbia fine; cosa che accade nel momento in cui delle guardie armate irrompono nella stanza per soccorrermi.
Prendo il caffè sulla terrazza del mio chalet come ogni mattina, quando ne ho la possibilità. Sono spesso in viaggio per lavoro e questo posto è la mia oasi di pace. L'esterno è tutto in legno, dalla base al tetto, e attrezzato in modo da accogliere l'intero branco, con tavoli e sedie sparsi qua e là nella parte anteriore dell'edificio. Impossibile indovinare, vista da qui, la funzione originale di questo luogo. È un posto tranquillo, nel mezzo di un bosco, ideale per il ghepardo mutaforma che sono. Ho bisogno di verde e spazio per sentirmi libero e distendermi, e di miei simili per il contatto sociale. È per quest'ultima ragione che il mio chalet non è isolato nel bel mezzo del nulla come a volte ne sento il desiderio, ma vicino ad altri dello stesso stile; senza però essere addossati gli uni agli altri, permettendoci così una certa privacy.
Sento dei movimenti provenire dall’ am-biente circostante: porte che sbattono e foglie che scricchiolano sono il peso di passi. I miei luogotenenti, così come il mio beta, verranno presto a trovarmi per il nostro rituale quotidiano: correre e azzuffarci nella nostra forma animale. A volte dei membri dominanti del branco si uniscono a noi per mantenersi in forma. Questo è importante per la coesione di squadra ed essenziale per rafforzare i legami nella tribù. Dopotutto, siamo un clan fuori dal comune. L'unico clan che riunisca mutaforma di specie differenti. Amo questi momenti di calma dove diamo libero sfogo alla nostra parte animale.
“In forma, Connor?”
“Abbastanza e tu?”
“Mah, come una mattina in cui mi sveglio solo nel mio grande letto.”
Pfff, Nate è incorreggibile. Se dorme da solo, senza una donna che gli scaldi le lenzuola, è di cattivo umore. Tuttavia, qui le regole sono ferree e le stesse per tutti: nessun estraneo, o estranea in questo caso specifico, sul nostro territorio. È una questione di sicurezza. Questo territorio è un rifugio per molti di noi ed è impossibile accedervi senza essere autorizzati. E dal momento che non siamo usciti da diversi giorni, dalla fine della nostra ultima missione in realtà, Nate sta iniziando a sentirsi solo.
“Stasera usciremo, se vuoi. Potrai avere un’orsa in calore.”
“No, non un’orsa, sono troppo insistenti. Ogni volta si aspettano una storia seria ed è fuori discussione. Preferisco aspettare quella giusta, l'unica fatta per me.”
Capisco il punto di vista di Nate. Come animorphs, sappiamo che abbiamo un'anima gemella da qualche parte su questa terra. Sfortunatamente, pochi la trovano e non è raro che un mutaforma decida di unirsi a qualcuno che non è destinato a lui, ma che lo rende felice. Io sono come Nate: sto aspettando la donna perfetta per me. Sono convinto che se me la merito, il destino la metterà sulla mia strada. Il mio beta arriva in questo momento e si unisce alla conversazione.
“Come tutti noi, amico. Non è vero, Connor?”
“Esatto. Ciao Sean. Gli altri arrivano?”
“Liam e Owen hanno trascorso la serata in città. Li conosci, sicuramente fanno fatica ad alzarsi dal letto della loro conquista del giorno. Non dovrebbero tardare.”
Mah, questo resta da vedere. Staranno ancora smaltendo la sbornia.
“Ok, ragazze, cominciamo.”
Adoro prenderli in giro, per spronarli. In realtà, sono formidabili combattenti ─ agguerriti come me ─ e degli amici leali. Metterei la mia vita nelle loro mani senza esitazione. Ci spogliamo rapidamente per non disintegrare i vestiti e prendiamo la forma del nostro animale. La mia bestia è felicissima di stare sulle sue quattro zampe e non perde tempo: balza sul leone di fronte a noi, che risponde con un colpo di zampa, molto più grande della sua. È ben più imponente di noi, ma il mio animale è più agile e veloce. Ciascuno ha i suoi punti di forza. Sean e io ci giriamo intorno, cercando reciprocamente una falla nella difesa dell'avversario, quando l'orso di Nate ci carica e ci fa rotolare contro un albero. La sua tecnica preferita: la palla da demolizione. Nate non è molto delicato, ma funziona. Grrr, mi verrà un livido. Me la pagherà questo ciccione. Contro un grizzly, la cosa più intelligente da fare è correre per farlo stancare. Un mastodonte di oltre trecento chili è formidabile quando carica, ma non ha certamente la resistenza del mio felino. Il mio animale è il più veloce del mondo, sono imbattibile nella corsa.
Bisogna però che abbia il tempo di lanciarmi. Mi preparo tra due alberi mentre echeggiano gli scrocchi d’ossa caratteristici di una metamorfosi. I ritardatari devono essere finalmente usciti dal loro coma etilico e non stanno perdendo tempo a unirsi a noi. Il gioco si fa più tosto. Un enorme lupo grigio mi colpisce al fianco destro giusto prima che io prenda velocità, mentre una magnifica pantera nera, tanto leggiadra quanto furba, mi afferra la zampa posteriore sinistra per farmi cadere di lato. Liam e Owen sono abituati a lavorare in coppia e hanno le loro tecniche di attacco.
Fortunatamente, il mio compagno è alto più di due metri. Nate salta e si lascia cadere pesantemente su Liam, che geme sotto il peso. L'orso non è davvero delicato. Quando vedo una piadina grigia sepolta da una montagna pelosa di un marrone brillante, sono felice di non essere il suo bersaglio. Ne approfitto per afferrare Owen per la pelle del collo e lo costringo a indietreggiare. Sean si lancia allora nella mischia, ruggendo. Tutti insieme formiamo un'enorme palla di pelliccia gialla, nera, marrone e grigia, maculata in alcuni punti. Difficile distinguere chi graffia chi o cosa.
Combattiamo, mordiamo e corriamo gran parte della mattina prima di riprendere la forma umana fuori dal mio chalet, coperti di ciuffi di peli, sangue e bava. Per un estraneo, la scena che offriamo potrebbe essere allarmante. In realtà, le nostre ferite sono solo superficiali. Lo scopo dell'esercizio non è quello di ferirci gravemente, ma di acquisire nuove tecniche e nuovi riflessi, nonché di migliorarci nell'arte del combattimento. Tra poche ore non apparirà più nulla. Prendo il getto d'acqua e ci risciacquo senza ulteriori indugi. Abbiamo comunque poca paura del freddo: il nostro sangue è più caldo di quello umano, proteggendoci dalle variazioni di temperatura. Poi ci sediamo fuori con una birra per fare il punto sull’allenamento.
“Bel lavoro ragazzi. Liam, Owen, abbiamo fatto le ore piccole?”
“Mi dispiace Connor, ma quella ragazza era troppo sexy e…”
“Non ho bisogno dei dettagli Owen, grazie. Eravate meno in forma, più lenti del solito. La forza non è tutto in caso di attacco. Fate delle gaffe.”
A volte sono duro, ma la nostra sopravvivenza dipende