Confessione Di Una Piantagrane. Brower Dawn. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Brower Dawn
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Серия:
Жанр произведения: Исторические любовные романы
Год издания: 0
isbn: 9788835403838
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in una conversazione animata, quando loro gli arrivarono alle spalle.

       "Credo che anche quest’anno saremo i capitani per il torneo di cricket annuale - stava dicendo Lord Darcy – E abbiamo più possibilità di scelta, per i compagni di squadra. Avete idea di cosa chiedere in premio, quando vinceremo?”

       "Un po’ arrogante da parte vostra, considerarvi vincitore senza nemmeno aver giocato una partita, non trovate?” Asthey sollevò un sopracciglio. “Shelby è dannatamente bravo a cricket. Dovreste saperlo."

       Entrambi smisero di parlare all’arrivo delle signore.

       "Spero di non aver interrotto nulla d’importante!” esclamò Samantha, sbattendo le ciglia con civetteria. Era ben consapevole della loro partita annuale di cricket. Ogni volta che poteva, sgattaiolava fuori per guardare alcune delle loro partite private. Non tutte si svolgevano durante una di quelle feste nelle tenute di campagna, però. Solo una cosa non cambiava mai: ogni anno tutti e quattro i Conti partecipavano al torneo, dividendosi equamente tra le squadre. In tal modo, non si creavano malumori tra loro. Kaitlin aveva un'espressione lontana sul suo viso. La sua amica probabilmente stava sognando ad occhi aperti qualcosa che si sarebbe tenuta gelosamente per sé. Samantha non era nemmeno sicura che Kaitlin avesse ascoltato una parola di quello che aveva detto. A volte, sembrava che vivesse in un mondo a parte. Anche a Samantha avrebbe fatto piacere, ogni tanto, poter vivere nel mondo dei sogni. Ma era troppo realista per lasciarsi trascinare dalle sue fantasie. Lanciò un'occhiata alla sua amica, e poi ai due Conti.

       “Beh, avete intenzione di ballare, stasera?" chiese. Forse era stata un po’ troppo audace, ma ormai tutti sapevano com’era fatta. Di certo, non brillava per il suo comportamento timido e schivo! Suo fratello la chiamava spesso “ canaglia”. Ma lei non si sarebbe cambiata con nessun’altra donna al mondo, era troppo soddisfatta di sé!

       "Io ..." balbettò Asthey .

       "Perché no?," rispose invece Darcy, senza farsi problemi. Si inchinò. "Vi andrebbe di concedermi questo ballo, Samantha?"

       Cavolo, perché non l’aveva invitata Asthey? In realtà, aveva iniziato a balbettare qualcosa, ma poi Darcy lo aveva interrotto. Se non fosse successo, l’avrebbe invitata a ballare? Probabilmente, no.

       "Con grande piacere." rispose. Riuscì a mantenere un sorriso luminoso sul volto anche se non era felice per nulla. Gli tese la mano e lui la condusse sulla pista. Almeno non era un valzer. Non avrebbe gradito una danza così intima proprio con Lord Darcy.

       Asthey si inchinò a Kaitlin e le disse qualcosa. Lei scosse la testa con forza. La sua amica aveva rifiutato di ballare con lui? Samantha si sentì ribollire dalla rabbia. Kaitlin poteva avere l'unica cosa che lei desiderava al mondo… e aveva detto di no! Questo era ... troppo! Si impose di guardare Darcy, mentre ballavano. Lui non parlava molto, e di questo gli era infinitamente grata. Asthey e Kaitlin fecero il giro della sala. Samantha era verde di gelosia, ma fece finta di nulla.

       "Vi divertite?" chiese Lord Darcy.

       "Certo! - rispose lei, mentendo alla grande – E voi?”

       "Sì" – rispose lui - Abbastanza."

       Quella era di certo la conversazione più banale che avesse mai avuto! Comunque, riuscì a mantenere il contegno. Nel frattempo, teneva d’occhio ogni movimento di Lord Asthey e Kaitlin. Sembrava che quei due stessero avendo una conversazione animata. Qualunque cosa stesse dicendo Lord Asthey, Kaitlin la trovava interessante. Avrebbe voluto sentire ciò che dicevano…. Diamine, Samantha avrebbe voluto essere al posto di Kaitlin e riuscire ad attirare con le sue grazie Lord Asthey! Cosa sarebbe successo se lo avesse fatto? L’avrebbe corteggiata? L’avrebbe invitata a ballare? L’avrebbe amata? Si sarebbe svegliata un giorno e avrebbe trovato la bella sorpresa di un articolo sul Times che annunciava il loro fidanzamento?

       Il cuore le fece un balzo, al solo pensiero. Come avrebbe potuto continuare a vivere, in un mondo in cui una delle sue migliori amiche sarebbe stata la moglie dell’uomo che amava? Ma cosa diamine le frullava per il capo? Doveva strapparselo dalla mente e dal cuore. Era chiaro che lui non era innamorato. Rivolse la sua attenzione a Darcy: almeno, lui la guardava come se la trovasse attraente! Di sicuro non aveva alcuna intenzione di corteggiarla, comunque sembrava apprezzare la sua compagnia.

       Il ballo finì e Lord Darcy l’accompagnò al suo posto, oltre la pista Si inchinò e disse: "Grazie per avermi concesso questo ballo.”

       "È stato un piacere, Lord Darcy." rispose lei. Ma…dov'erano Kaitlin e Asthey? Non li vedeva da nessuna parte!

       "Perdonate, ma ho bisogno di trovare Lord Harrington. Ho qualcosa di cui discutere con lui. ”

       Samantha non era una sprovveduta. Sapeva che quei due dovevano ancora mettersi d’accordo per il loro torneo di cricket. Più tardi, avrebbe cercato di carpire i dettagli. Come al solito, sarebbe andata di nascosto a guardare le loro partite…cioè, a sbavare su Ashtey. Come le piaceva stare lì a pascersi della sua vista! Comunque, per ora era molto più importante riuscire a sapere dove si erano cacciati lui e Kaitlin. Gli fece un’elegante riverenza.

       "Al prossimo ballo, allora.”

       Lui, stranamente, sorrise. “Non vedo l’ora.” rispose con galanteria. S’inchinò di nuovo e la lasciò, alla ricerca di Harringhton.

       In quel momento, intravide Kaitlin con la coda dell'occhio. Era sola. Dov'era andato Asthey? Samantha scrutò febbrilmente la sala. Era scomparso. Ma così avrebbe perso la possibilità di strappargli un ballo. Le note di un valzer si levarono nell’aria. Si girò sui suoi passi, per abbandonare la sala prima che qualcuno notasse l'espressione affranta sul suo viso, e andò a sbattere contro un uomo. Aveva un torace muscoloso che la maggior parte delle donne sicuramente avrebbe apprezzato, e lei tra loro. Al tatto, non c’era nulla di quel bel maschio che non le piacesse!

       Samantha alzò lo sguardo e incrociò quello di Lord Asthey. Si sarebbe volentieri persa nei suoi meravigliosi occhi azzurri, ma doveva mantenere il controllo e impedire che Ashtey si accorgesse della sua infatuazione! Non voleva dare a Gregory alcun motivo per tenere Asthey lontano da lei. Forse, non avrebbe potuto avere per sé l’uomo che amava, ma almeno qualche volta avrebbe potuto stargli vicino. Meglio che niente. Era l’unica cosa a cui potesse aspirare anche se, ogni volta che si sarebbero visti, sarebbe morta di tristezza.

       "Perdonate! – esclamò – Avrei dovuto fare più attenzione!”

       Dette uno sguardo dall’altra parte della sala. Harringhton stava venendo verso di loro. Di sicuro se lo sarebbe portato via, ma quella era l’unica occasione che aveva per strappargli quel famoso ballo! Solo questo voleva, danzare con lui. Era desiderare troppo?

       "Vi perdono solo se mi concedete questo ballo.” disse lui, sorridendole dolcemente. Sembrava pregarla con gli occhi! “ Vi prego.” ripeté. L’orchestra aveva iniziato a suonare un valzer. Samantha desiderava disperatamente sentire le sue braccia intorno a lei. IN quei brevi istanti avrebbe potuto illudersi che lui l’amasse!

       "Io ..." Deglutì a fatica. "Con piacere!” disse alla fine.

       Lord Asthey le porse la mano e la condusse a centro sala. Non era una stupida. Samantha aveva sentito le voci su Lord Asthey, suo fratello e tutti i nobili del loro club. Erano tutti considerati immorali, scandalosi, furfanti. Anche se lei non aveva mai visto in loro tali vizi. Ma era merito di Gregory: lui non lo avrebbe mai permesso. Davanti a lei erano tutti dei perfetti gentiluomini. E Ashtey era il migliore fra loro. Sempre così gentile, premuroso, educato…

       Ma era logico che le apparissero delle ottime persone. Suo fratello gli aveva imposto di rispettarla e quindi loro la trattavano coi guanti. Forse era per questo che Ashtey l’aveva