“No, immagino di no” rispose.
Natalie stava mostrando quell’anello a tutti, da quando Rollin glielo aveva messo al dito un paio di giorni prima. Era stata una relazione davvero veloce: lei e Rollin si erano conosciuti soltanto al programma estivo.
John emise un sospiro di finta comprensione.
“Povero Rollin” osservò. “Grazie a Dio, non sono al suo posto.”
Riley esplose in una sonora risata. Sapeva esattamente ciò che John intendeva. Fin dal primo giorno del programma, Natalie era stata alla ricerca di un potenziale fidanzato. Aveva persino puntato John, finché questi non le aveva svelato di non essere affatto interessato.
Riley si chiese se Natalie fosse stata mai realmente attratta dal programma. Dopotutto, era stata abbastanza intelligente e abbastanza brava da venire accettata.
Probabilmente no, suppose.
Sembrava che Natalie si fosse goduta il programma, per la stessa ragione per cui alcune amiche di Riley erano andate al college: trovare un marito di successo.
Riley provò ad immaginare come sarebbe stato vivere la vita avendo le stesse priorità di Natalie. Le cose sarebbero senz’altro sembrate più semplici, quando le decisioni potevano essere così chiare …
Trovare un uomo, vivere in una bella casa, avere dei bambini …
Riley non poteva fare a meno di invidiare la sicurezza di Natalie.
Ciò nonostante, era sicura che si sarebbe annoiata a morte conducendo una vita simile, il che spiegava perché le cose stessero andando così male tra lei e Ryan al momento.
John riprese: “Deduco che andrai dritta a Quantico, quando il rinfresco sarà finito.”
Riley rispose: “Sì. Credo che lo farai anche tu, giusto?”
John annuì. Riley trovava eccitante pensare che lei e John fossero tra il piccolo gruppo di specializzandi, che avrebbero proseguito all’Accademia dell’FBI.
La maggior parte del gruppo aveva preso altre direzioni. Alcuni si sarebbero diplomati in settori che li avevano appassionati nel corso dell’estate. Altri, invece, avrebbero lavorato in laboratori o uffici proprio lì, prezzo l’Hoover Building o presso l’Agenzia in sedi importanti in altre città. Potevano avere una carriera nell’FBI come scienziati informatici, analisti informatici, tecnici: lavori che offrivano orari regolari e non portavano a situazioni molto pericolose.
Lavori che Ryan approverebbe, Riley pensò con nostalgia.
Riley fu quasi sul punto di chiedere a John, come avrebbe raggiunto Quantico quel giorno. Ma, naturalmente, la risposta era ovvia: avrebbe guidato la sua auto costosa. Riley considerò brevemente l’idea di chiedergli un passaggio. Dopotutto, le avrebbe fatto risparmiare soldi per un taxi e un biglietto del treno.
Ma non si concesse di farlo. Non voleva ammettere che Ryan non l’avrebbe neanche accompagnata alla stazione ferroviaria. John era un tipo acuto, e senz’altro avrebbe percepito che le cose non andavano bene tra lei e Ryan. Preferiva che non ne fosse a conoscenza, almeno non al momento.
Mentre lei e John continuavano a chiacchierare, Riley non poté fare a meno di notare ancora una volta quanto lui fosse bello: robusto ed atletico, con corti capelli ricci e un sorriso piacevole.
Era benestante ed indossava un completo costoso, ma Riley non considerava la ricchezza e il privilegio di cui godeva dei difetti. I genitori erano entrambi noti avvocati di Washington D.C., coinvolti anche nella politica, e Riley ammirava la scelta di John, di condurre una vita più umile, entrando a far parte delle forze dell’ordine.
Era una brava persona, un vero idealista, e le piaceva molto. In realtà, avevano lavorato insieme per risolvere il caso del Killer Pagliaccio, comunicando segretamente con quest’ultimo, tramite un indovinello, per costringerlo a venir fuori dal proprio nascondiglio.
Standogli vicino, godendo del suo sorriso e della loro conversazione, Riley si trovò a chiedersi come sarebbe cresciuta la loro amicizia all’Accademia.
Avrebbero senz’altro trascorso molto tempo insieme …
E sarò lontana da Ryan …
S’impose di non lasciarsi trascinare dalla propria immaginazione. Da un lato, i problemi che aveva con Ryan erano probabilmente solo temporanei. Forse avevano soltanto bisogno di passare del tempo separati, per ricordare infine il motivo per cui si fossero innamorati.
Dopo qualche tempo, gli specializzandi terminarono di mangiare e cominciarono ad andar via. John fece un lieve cenno con la mano verso Riley, uscendo, lei gli sorrise e lo salutò di rimando. Ancora aggrappata a Rollin, Natalie continuò a mostrare in giro il suo anello, fino all’uscita.
Riley salutò Hoke Gilmer, il supervisore dell’addestramento, e il Vicedirettore Marion Conner, che avevano entrambi fatto un breve discorso di congratulazioni, rivolto all’intero gruppo poco prima. Poi, lasciò la stanza del ricevimento e andò nello spogliatoio a recuperare la sua valigia.
Si ritrovò da sola nel grande spogliatoio vuoto. Si guardò nostalgicamente intorno. Quella era la stanza dove tutti gli specializzandi si erano radunati per gli incontri durante l’estate. Dubitava che ci sarebbe tornata di nuovo.
Le sarebbe mancato il programma? Non ne era sicura. Aveva imparato tanto qui, e le era piaciuta molto la sua esperienza da specializzanda. Ma sapeva che era senz’altro giunto il momento di andare avanti.
Allora perché mi sento triste? si domandò.
Comprese quasi subito che quella sensazione era dovuta al modo in cui aveva lasciato le cose con Ryan. Ricordò le parole brusche della sera precedente, che gli aveva rivolto prima di andare a letto …
“Goditi il resto della cena. C’è della cheesecake in frigo. Sono stanca. Vado a farmi una doccia e poi a letto.”
Da allora, non si erano rivolti la parola. Ryan si era alzato ed era andato al lavoro prima che Riley si fosse svegliata quella mattina.
Avrebbe voluto non avergli parlato in quel modo. Ma quale scelta le aveva dato? Non aveva dimostrato molta sensibilità nei confronti dei suoi sentimenti, delle sue speranze e dei suoi sogni.
Il peso dell’anello di fidanzamento era strano sul suo dito. Si tenne la mano di fronte al viso e lo guardò. Mentre la gemma modesta ma graziosa brillava sotto la luce fosforescente del soffitto, ricordò il dolce momento in cui Ryan si era inginocchiato timidamente per farle la proposta.
Ora sembrava che fosse accaduto moltissimo tempo prima.
E, dopo la loro brutta separazione, Riley si chiedeva se fossero ancora fidanzati. La loro relazione era finita? Si erano lasciati senza dirlo davvero? Era ora che lei si separasse da Ryan, esattamente come si stava separando da tutto il resto? E Ryan era pronto a separarsi da lei?
Per un istante, giocò con l’idea di non prendere il taxi ed il treno per Quantico, almeno non per il momento. Forse, non le avrebbe fatto male partecipare alle lezioni con un giorno di ritardo. Forse avrebbe potuto parlare di nuovo con Ryan, una volta rientrato dal lavoro. Forse potevano sistemare le cose.
Ma poi, comprese rapidamente …
Se adesso torno all’appartamento, non andrò mai a Quantico.
Rabbrividì all’idea.
In qualche modo, sapeva che il suo destino l’attendeva a Quantico, e non osava perdere quell’occasione.
Ora o mai più, pensò.
Afferrò la valigia, si diresse fuori dall’edificio e prese un taxi per la stazione ferroviaria.
CAPITOLO QUATTRO
A Guy Dafoe non piaceva particolarmente alzarsi. presto al mattino.
Ma, almeno, in quei giorni stava lavorando sodo per occuparsi del suo bestiame piuttosto che