Dopo alcuni minuti, Angelica chiuse lâacqua e Syn svanì nel momento in cui lei aprì la porta della doccia. Afferrando lâasciugamano, lei vi si avvolse e poi si guardò allo specchio. Non fu il suo corpo ad attirare la sua attenzione, ma lâimpronta sul vetro appannato dietro di lei.
Girandosi, si accigliò e allungò una mano per poggiarla sullâimpronta. Si accigliò ancora di più vedendo quanto fosse grande rispetto alla sua mano. Questo posto era a prova di demoni... o almeno così aveva garantito Storm. Dunque il suo guardone stava dalla parte dei buoni?
Allontanandosi dalla doccia, decise di preoccuparsene più tardi. Anche se si sentiva molto meglio, soltanto il sonno poteva ricaricare completamente le sue batterie.
Dopo aver asciugato e spazzolato i capelli, tornò in camera da letto e tirò fuori dallâarmadio la sua maglietta nera larga, sorridendo per il nome del suo gruppo rock preferito sul davanti. Andare a quel concerto rock era stata una delle poche cose normali che aveva fatto da adolescente e adorava quel ricordo.
Se la infilò e si diresse lentamente verso il letto, sorridendo mentre tirava indietro le coperte, e spense la lampada. Accendendo il suo i-Pod, abbassò il volume, lasciando che la canzone âEvil Angelâ riempisse il silenzio. Accoccolandosi sul morbido materasso, chiuse gli occhi e si lasciò cullare.
Syn uscì dalle ombre della stanza e si avvicinò al letto quando sentì la canzone. Lei aveva capito che era lì e si fidava abbastanza da non fare nulla in proposito. Questo era un altro segno che la sua vera anima si stava risvegliando.
Aveva sentito la sua dichiarazione âCasa dolce casa.â... ricalcando quasi esattamente tutti i pensieri di Damon. A Damon serviva una casa per la sua nuova compagna, e Angelica avrebbe avuto bisogno della stessa cosa quando lui lâavrebbe finalmente reclamata. Kane e Tabatha... anche loro, stessa situazione... le donne dovevano essere protette e amate al di sopra di tutti.
âDamon.â Syn lo chiamò mentalmente mentre si allontanava dal letto e si avvicinò alla finestra. âà ora di trovare una nuova tenuta di famiglia... ci stiamo allargando.â Sentì Damon rifletterci su attraverso il loro legame mentale, prima di sentirlo prendere una decisione.
âHo in mente il posto perfetto.â rispose Damon, stringendo Alicia. âCi farò un salto domani.â
Il corpo di Syn sembrò dissolversi alla tenue brezza che entrò dalla finestra, per poi riapparire sul tetto. Camminava lungo il parapetto che circondava il cortile interno del castello, fermandosi di tanto in tanto per guardare il cielo o lâoceano in lontananza.
Sentendo una vecchia e familiare presenza dietro di sé, Syn girò la testa per guardarsi indietro.
âNon ci vediamo da parecchio.â disse piano Storm. âSono contento che tu abbia trovato la tua anima gemella.â Sapeva che Syn sarebbe venuto da lei, ecco perché lâaveva fatta proteggere da Zachary per tutto questo tempo.
Lâangolo delle labbra di Syn si curvò leggermente verso lâalto. âVedo che hai nuove reclute per il tuo esercito... piuttosto giovani, non trovi?â
Storm scrollò le spalle âNon più giovani dei tuoi figli quando donasti loro lâeternità .â
âCosa vuoi, viaggiatore nel tempo?â Il suo tono era un avvertimento per il proprio umore.
âTu câeri. Hai visto cosa è uscito dalla crepa.â dichiarò Storm.
Syn lo guardò impassibile âNon mi interessano le tue guerre.â.
Storm conosceva la verità dietro quelle parole. Aveva sentito la verità proprio dalle labbra di Syn... anche se nella linea temporale del dio del sole non era ancora accaduto. Un giorno Syn gli avrebbe detto che lâultima volta che era stato in guerra con qualcuno... aveva distrutto il suo stesso pianeta. Lâunica ragione per cui Syn aveva condiviso questo segreto con lui era perché anche lui era un dio. Ma per ora... questo gli faceva comprendere meglio Syn.
âAngelica vuole proteggere gli umani perché è stata allevata come una di loro... tante volte, anche se non ricorda le sue vite passate. Anche i tuoi figli sono molto protettivi con gli innocenti... e so che lo sei anche tu.â disse Storm con calma. Il fatto che Syn non fosse svanito significava che aveva accettato di ascoltarlo.
Syn non smentì il viaggiatore del tempo né gli chiese come aveva ottenuto quelle informazioni. Un viaggiatore del tempo era capace di prevedere tutto, se voleva. Se Storm era preoccupato per il futuro, allora câera un motivo. âQual è la tua profezia?â
âGli umani cercano sempre il Giardino dellâEden, ma sono talmente vanitosi da non rendersi conto di esserci già dentro. à sempre toccato a noi, i guardiani, scacciare i serpenti. Gli umani non hanno la forza di proteggersi. Se non li aiutiamo, i demoni trasformeranno questo posto in una città di sangue.â.
âE non finirà qui.â concluse Syn con un tenue sussurro.
Storm si asciugò il sangue che ora gli stava colando dagli occhi come lacrime. Lâunico motivo per cui la sua testa non era esplosa era perché stava parlando con un altro dio, che non avrebbe rivelato i suoi segreti.
âAlcuni demoni usciti da quella frattura tra le dimensioni quasi distrussero questo mondo durante i secoli bui... avevamo quasi perso.â Storm lasciò che il peso di tale affermazione aleggiasse tra di loro.
âRicordo.â disse Syn.
âAllora ricordi anche quelli che sono scesi sottoterra di loro spontanea volontà , per proteggere la barriera ed impedire ai demoni di tornare.â gli ricordò Storm.
Syn annuì âI fratelli... come dimenticarli.â
âAdesso sono tornati in questo mondo, dando la caccia ai demoni in fuga. Ancora una volta i fratelli hanno fatto voto di aiutare a liberare questo mondo dalla minaccia dei demoni. Io e te siamo forse le uniche creature rimaste in questo mondo a poter dire onestamente che il nostro potere è quasi uguale al loro. Negheresti di aver messo da parte il tuo potere per ragioni egoistiche?â
âPotrei prendere la mia famiglia e lasciare questo posto alla tua guerra.â lo ammonì Syn.
âE io posso darti un motivo per restare.â ribatté Storm. âHai tre figli con te... ma ne hai persi molti nella linea temporale. Io posso ritrovare i tuoi figli scomparsi.â.
Syn girò la testa per guardare il viaggiatore del tempo, ma vedendo il sangue provocatogli da questa conversazione, distolse lo sguardo. âRiprendi le tue forze... poi ritroveremo i miei figli.â
Storm sorrise mentre lui scomparve dal tetto.
*****
Ren entrò nel suo ufficio e si sedette di peso alla scrivania. Era stata una notte lunga e, solo perché il sole sarebbe sorto tra pochi minuti, non significava che fosse finita. Adesso câera un altro tipo di oscurità .
Si era ripromesso di lavorare da solo... di non badare agli altri membri del PIT. Ma, nel guardare gli altri combattere proprio accanto a lui, era riuscito a percepire chi era stanco e chi aveva la forza di restare e combattere ancora.
Nessuno fece domande quando lui iniziò a rimandare alcuni di loro al castello... qualcuno gliene sembrò addirittura grato. Aveva mandato Hunter a riposare un poâ quando era stato ferito. Lâindiano era testardo e non aveva detto a nessuno della sua ferita, ma Ren sentiva lâodore del sangue. Trevor era stanco morto. Gli spettri tendono a prosciugare la forza vitale per un poâ.
Fortunatamente erano arrivati i rinforzi allâultimo minuto e Ren si congedò, sentendo il bisogno di liberare la mente dalla furia della battaglia... poteva sentire le emozioni