Accanto al letto câera una scrivania con penne e fogli, insieme ad una nota in cui câera scritto che la porta dati per il suo portatile era lì sotto. Angelica quasi rise nel leggerla e si chinò per dare unâocchiata. Abbastanza sicura, vide il punto di accesso, prese subito il suo portatile e lo collegò.
Dalla sua pigra posizione sul letto aveva una vista perfetta della luce della luna che splendeva sullâoceano, attraverso i vetri del balcone. Sorrise perché quello sì che era un balcone.
Buona parte delle persone che la conoscevano avrebbe pensato che non le piacevano cose così da femminuccia...ma tutte le bambine fantasticano di essere una principessa in un castello e lei non era diversa. Lei fingeva anche di essere Cenerentola o la Bella Addormentata, aspettando che il suo principe venisse a prenderla.
Peccato che non credesse più alla storia del cavaliere con lâarmatura scintillante che venisse a salvarla dai grandi demoni cattivi che circondavano il castello.
Con un sospiro, Angelica guardò di nuovo il suo disegno e tracciò altre linee prima di posare la matita sul comodino accanto a lei. Poggiando lâalbum sulle gambe, alzò la mano e scrutò il palmo dovâera impresso il simbolo. Non era una bruciatura né un tatuaggio...era lì e basta.
Riprendendo lâalbum, guardò il ritratto di Syn che aveva fatto e aggiunse il simbolo nellâangolo in basso a destra della pagina. Sbatté le palpebre quando lâimmagine iniziò a sfocarsi e abbassò di nuovo lâalbum, chiudendo gli occhi per un attimo solo per impedire che le bruciassero.
Syn apparve accanto al letto di Angelica non appena lei si addormentò. Si era fatto strada silenziosamente nella città e nel castello, indagando la mente di tutti quelli con cui lei aveva avuto a che fare. Doveva acquisire dettagli sulla sua vita in modo da sapere esattamente con cosa avesse a che fare. Finora, le informazioni più interessanti le aveva ottenute dalla mente di Zachary.
Lâuomo biondo era tagliente come una frusta ma nascondeva quel particolare sotto molti strati. Aveva anche un potere tutto suo, proprio come un ibrido. Zachary le era stato assegnato come suo protettore e prendeva sul serio il proprio compito. Syn sapeva che Zachary avrebbe dovuto superare rapidamente la sua cotta per Angelica...lei non era fatta per gli ibridi.
Zachary aveva letto il suo dossier che conservato dal PIT a partire dalla nascita fino ad ora. I dettagli erano molto accurati e, sfruttando le informazioni nella mente di Zachary, Syn concluse che câerano diverse persone del suo passato, della sua infanzia per essere più precisi, che presto sarebbero andate incontro ad un destino molto spiacevole.
Syn promise silenziosamente che le avrebbe cancellate dalla faccia della Terra senza che lei lo sapesse. Lei non avrebbe mai più conosciuto il dolore del rifiuto e di qualsiasi tipo di violenze.
Syn aveva visto negli occhi di Zachary i ricordi di Angelica che combatteva i mostri di questo mondo e capì che era pura fortuna che fosse ancora viva. Era sicuro che lei ne fosse consapevole, anche se con la sua interessante visione di questo mondo non lâavrebbe mai ammesso. I suoi occhi si posarono sulle labbra di lei, sapendo la vera ragione per cui era venuto da lei stanotte.
Chinandosi su di lei, Syn mise delicatamente le mani sul cuscino ai lati della sua testa e lasciò che le proprie labbra tentatrici vagassero sulle sue. Quando lei inalò profondamente nel sonno, le labbra di lui si aprirono e soffiò dolcemente. Lui vide i fili argentati del potere fluire dalle proprie labbra verso le sue. Era la sua promessa...il dono di un dio del sole nel dare il respiro vitale alla propria anima gemella, per la sua protezione. Dâora in poi, qualsiasi ferita ricevuta sarebbe guarita altrettanto rapidamente di come lâaveva subita...e lei non sarebbe mai invecchiata.
Lui si alzò in piedi e la guardò con occhi teneri. I capelli castano scuro di lei ricaddero dai cuscini, brillando alla fioca luce della stanza. Il ricco broccato dei cuscini gli ricordò comâera lei lâultima volta che lâaveva vista dormire nel loro letto, nel loro mondo.
Il palmo della mano destra di lei era rivolto verso lâalto, mostrando il segno che lui vi aveva impresso. Esso aveva già iniziato a fare il proprio dovere, risvegliando in lei i poteri e, ben presto, anche il suo desiderio per lui.
Lui provò di nuovo a scrutare la sua mente, ma la sua capacità di bloccarlo era forte in questa vita così come lo era stata in passato. Fu pervaso dalla gelosia sapendo che Zachary poteva leggere la sua mente e lui no. Ci pensò, ma concluse che la cosa aveva a che fare con la fiducia. Lei si fidava di Zachary abbastanza da abbassare la guardia...e lui aveva intenzione di ottenere quella stessa fiducia.
Se lei gli aveva insegnato qualcosa era lâavere una mostruosa dose di pazienza, e lui si rese conto di star iniziando a perderla. Al momento le sue barriere mentali erano alte, ma lui non vedeva lâora di superarle e convincerla a farlo entrare di nuovo. Adesso che lei era protetta dal suo potere, lui avrebbe avuto tutto il tempo di cui aveva bisogno.
Syn si sedette sul bordo del letto e prese lâalbum per vedere a cosa stava lavorando lei. Una calma intensa lo pervase quando vide unâimmagine molto somigliante a se stesso...lei lo stava già cercando senza neanche saperlo.
Angelica sentì un movimento accanto a sé ed aprì gli occhi, pensando che fosse Zachary. Solo lui avrebbe avuto il coraggio di entrare nella sua camera mentre dormiva.
Fu stupita di vedere lâuomo dai capelli scuri che aveva appena disegnato, seduto sul bordo del suo letto, con in mano il disegno a cui stava lavorando. Angelica agì dâistinto, si sporse verso di lui con il palmo aperto, per esorcizzarlo come avrebbe fatto con qualsiasi demone.
âCiao, mogliettina.â Syn la afferrò per il polso senza distogliere lo sguardo dal disegno e finì di studiarlo, prima di alzare lo sguardo ametista verso di lei.
Angelica portò un gomito in posizione, tendendo il braccio. Alzò un sopracciglio, decidendo di ignorare la parola âmogliettinaâ...i demoni erano deliranti.
Improvvisamente Syn la tirò a sé fin quando non furono a pochi centimetri, vicini ma senza toccarsi. Senza mai abbassare lo sguardo, lui si portò il palmo di lei alla bocca e baciò il simbolo improvvisamente illuminato.
Angelica smise di respirare per qualche secondo...si sentiva come se lui lâavesse eccitata con un solo gesto così semplice e seducente.
âSei un demone davvero stupido.â disse lei, cercando di scacciare la sensazione delle sue labbra sul proprio palmo.
âIo non sono un demone.â la informò Syn. âE la tua magia non funzionerà mai su di me.â Le lasciò il polso quando il braccio di lei si rilassò nella sua presa.
Angelica ritrasse lentamente la mano. âSolo perché lo dici, non vuol dire che sia vero.â Strinse la mano intorno al polso cercando di spazzare via la sensazione della sua carne calda che la toccava. âChi sei?â
âPuoi chiamarmi Syn.â
Angelica sentì brividi freddi pervaderla a quel nome. Pensava già a diversi motivi per cui quel nome gli si addiceva. âDâaccordo Syn, perché sei qui?â
âQui nei tuoi sogni...o qui nel tuo letto?â le chiese Syn con lâaccenno di un sorriso che sfiorava le sue labbra perfette.
Cavolo, aveva ragione. Era assolutamente peccaminoso. Ricordando che gli altri sogni erano stati tutti incubi, Angelica si guardò lentamente intorno nella stanza e poi guardò di nuovo lui. âNon sto sognando...ho sentito che mi toccavi...io...ho sentito le tue labbra toccare la mia mano.â
âSolo perché stai sognando, non vuol dire che sia vero.â Syn ripeté con fascino la sua precedente affermazione.
Lo sguardo di Angelica si strinse quando lui strappò il disegno che lei aveva appena