Danzando Verso La Felicità. Marisa Santi. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Marisa Santi
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Серия:
Жанр произведения: Секс и семейная психология
Год издания: 0
isbn: 9788885356665
Скачать книгу
appoggio la testa sul cuscino.

      

      III

      Suonano alla porta: è Max che ha mantenuto la promessa. È venuto a prendermi per fare colazione insieme e per accompagnarmi all’università. Scendo velocemente le scale pronta per affrontare una nuova giornata e quel inaffidabile del mio fidanzato.

      Indossa un jeans, una t-shirt bianca e una giacca blu scuro. Mi sembra di non vederlo da una vita. Moro, occhi verdi attenti e luminosi, carnagione olivastra, alto e fisico asciutto. Avevo quasi dimenticato quanto fosse affascinante. Stiamo insieme da un anno e ci conosciamo dai tempi delle medie. Lui è stato il mio primo partner, sono sempre stata troppo concentrata sulla danza per pensare all’amore, ho avuto qualche infatuazione ma niente di più. Povero Max mi ha sempre amato in silenzio per anni e durante il corteggiamento è stato molto paziente e insistente. Forse avrò ceduto per sfinimento.

      Lo raggiungo e gli dico ironicamente: <<Ciao, sei reale oppure un ologramma?>>

      <<Sono reale e sono qui tutto per te.>> Risponde, smorzando un sorrisetto colpevole.

      Nel frattempo Mattia stava scendendo le scale per raggiungere la sala. Indossa un completo grigio aderente e una camicia bianca, classico look da uomo d’affari, è impossibile descrivere come stia magnificamente bene in quel completo. Cerco di non guardarlo più di tanto concentrandomi solo su Max.

      Mi sento davvero in imbarazzo, speriamo non se ne accorga nessuno. Ma poi perché devo sentirmi così? Studio psicologia da qualche anno e ancora non sono in grado di analizzare la mia mente. Le emozioni di questi giorni sono un enigma! Vedo Max che guarda Mattia e poi me. Forse si aspetta delle presentazioni...

      <<Ciao Mattia, ti presento Max il mio ragazzo nonché il mio tira-pacchi preferito...>>

      <<Piacere!>> esclama Mattia con aria sconsolata allungando la mano per stringergliela.

      <<Max, lui è il ragazzo di cui ti ho parlato ieri al telefono.>> Dico cercando di affievolire la tensione. Sembra irrigidito, la conoscenza e l’esistenza di Mattia sembra non essergli altrettanto gradita e appare palese nel modo in cui si affretta a prendere le distanze.

      <<Adesso andiamo altrimenti rischierai di arrivare tardi all’università e, oltretutto, a stomaco vuoto!>> mi sorride e fa un cenno con la testa di saluto verso Mattia.

      Mentre ci dirigiamo verso il bar gli racconto come ho trascorso la serata precedente. Ero indecisa se farlo o meno, poi decido che sarebbe meglio dirglielo, altrimenti potrebbe pensare che avessi avuto qualcosa da nascondere, nel caso in cui ne venisse a conoscenza per altre vie. E onestamente non ho fatto niente di male!

      <<Brava, così dopo nemmeno poche ore che l'hai conosciuto, ci sei uscita insieme, complimenti!>> mi rimprovera.

      <<Adesso fai anche il geloso? Ti ho già spiegato che è il nipote di una cara amica di mia madre e non c'è niente di male nell'avere un nuovo amico! È qui solo da ieri e si sente spaesato. Visto come si era conclusa la serata di ieri, a me andava di svagarmi un po’ e a lui di iniziare a conoscere la nostra città. Dai, adesso accompagnami a scuola, che per la colazione si è fatto troppo tardi, gelosone!>> esclamo senza sfidare troppo i suoi assurdi sospetti e l’improvviso malumore.

      Che tipo! In fin dei conti è stato lui a lasciarmi sola la sera precedente.

      Per fortuna, durante il tragitto incontriamo Roberta.

      <<Ciao Roby>> Dico ringraziando la mia buona stella per avere la possibilità di non discutere più con Max.

      <<Ciao Isabel, Max>>

      <<Adesso che ho compiuto il mio dovere andrei>> dice Max facendomi quello che si può definire un finto accenno di sorriso. Bacia me e saluta Roby.

      <<Ci sentiamo più tardi>> dico ricambiando il bacio.

      Quando vedo la figura di Max allontanarsi tiro un sospiro di sollievo. A Roby non sfugge niente e mi guarda con aria indagatrice, così le racconto tutto quello che è successo nelle ultime ore.

      <<Isabel, scusa se mi permetto…>>

      <<Dimmi, sai che puoi dirmi tutto>> affermo preoccupata per le “perle di saggezza” che stanno per uscire dalla sua bocca.

      <<Negli ultimi due mesi sei stata praticamente una paranoica musona e oggi di punto in bianco hai un sorriso da un orecchio all’altro. Quando parli di questo famigerato Mattia non si può non notare il tuo entusiasmo. Mi auguro che tu non sia stata così euforica anche mentre lo raccontavi a Max! Non ho idea cosa possa avere di così speciale questo ragazzo. Ma un incantesimo l’ha fatto: i tuoi occhi hanno ritrovato la luce che si era spenta da un po’ di tempo.>>

      <<Non posso semplicemente essere serena perché oggi è una bella giornata di sole e perché, dopo giorni, sono riuscita a passare un po’ di tempo con Max?!?>> le chiedo confusa per quello che mi ha appena fatto notare.

      <<Senti qualsiasi cosa sia stato, bentornata Isabel! Chiunque sia riuscito a fare ciò lo ringrazio dal profondo del mio cuore.>> Mi dice prendendomi sotto braccio mentre ci incamminiamo verso l’ingresso dell’aula.

      È vero che negli ultimi tempi difficilmente riuscivo a provare nuove emozioni, anzi, più il tempo passava, più il mio broncio stava peggiorando. I miei malumori rimarranno sempre un mistero. Roby mi vede praticamente ogni giorno e mi conosce meglio di chiunque altro. Non pensavo fosse così preoccupata per il mio atteggiamento mutevole. Forse sono solo un po' più stanca del solito. Dovrei darmi una controllata e mettere un freno alla costante voglia di pretendere troppo da me stessa. Sono perennemente in competizione con il mondo intero, dovrei darmi dei limiti. Però se voglio realizzare i miei sogni non posso permettermi di cedere. A volte vorrei essere più spensierata. Ho scelto la Facoltà di Psicologia per studiare i processi mentali e capire il comportamento umano, in futuro voglio lavorare con bambini e adolescenti, soggetti molto sensibili e alcuni di loro potrebbero avere problemi comportamentali e vorrei unire i miei studi con la mia passione. La disciplina che amo è meglio conosciuta come danza contemporanea: arte performativa che esprime il movimento del corpo ed include più stili avendo come base la danza classica. Voglio riuscire a trasmettere le stesse emozioni che provo io e voglio insegnare ad altri ad unire il corpo e mente e lasciarsi trasportare e travolgere da questa combinazione. La danza contemporanea è espressione a tuttotondo, comprende anche la recitazione di testi. Sarebbe fantastico un giorno poter avere una scuola tutta mia! Non sogno di prendere parte a musical a vita o a sgambettare in qualche stupido programma televisivo. No,amo la danza per quello che mi trasmette, per me è poesia, amore incondizionato e mi fa sentire libera. Non ho bisogno di platee, la musica mi entra nelle ossa e, dal quel momento in poi, il mio corpo è in grado di fare qualsiasi cosa io voglia, anche volare.

      Mi perdo nei miei pensieri e non mi accorgo del tempo che trascorre, quando ci pensa Roberta a riportarmi bruscamente alla realtà: <<E' fidanzato?>> mi domanda a brucia pelo.

      Capendo che si stava riferendo a Mattia rispondo: <<Non lo so...>> faccio una pausa e poi le domando: <<Stasera potresti venire a cena da me? Così te lo farò conoscere e potrai chiederglielo tu personalmente.>>

      <<Non male come idea>> risponde immediatamente cogliendo l’attimo.

      

      

      Nel pomeriggio sono riuscita a studiare un po’ e a trascorrere qualche ora in palestra, questa volta senza imbarazzanti interruzioni. Vado in bagno per rinfrescarmi e a prepararmi per la cena. Da qui a poco arriverà Roberta. Sono ancora in camera quando mi arriva un suo messaggio sul cellulare:

      

      

       Scendi, sono davanti al portone.

      

      

      Mi precipito