Carovana. Stephen Goldin. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Stephen Goldin
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Серия:
Жанр произведения: Научная фантастика
Год издания: 0
isbn: 9788885356191
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pronto ad attaccarlo. Si studiarono per un lungo momento, poi l’uomo attaccò. Peter provò a imitare un torero, spostandosi di lato, cercando di schivare la carica e parare il colpo, ma ci riuscì solo parzialmente. Il coltello dell’altro gli lacerò la camicia e gli graffiò le costole sul lato sinistro. Peter si voltò e indietreggiò di nuovo.

      L’altro, percependo la possibilità di ucciderlo, attaccò ancora. Percorse solo metà della strada che lo separava da Peter, però, prima di urlare e cadere in avanti. Un coltello a serramanico era piantato nel suo collo.

      Peter si guardò intorno, osservando il campo di battaglia. Sette corpi erano sparsi sul terreno la maggior parte di loro vivi ma feriti gravemente. I restanti due membri della banda erano in fuga lungo la strada. Nel mezzo di questo disastro, il nero ammirava con calma la sua opera. Sembrava illeso. Sorrise a Peter, si avvicinò ed estrasse il coltello dalla gola della sua ultima vittima, lo pulì sulla camicia dell’uomo, lo piegò e lo ripose nella tasca. Poi si diresse verso la moto, pronto a partire.

      “Ehi,” disse Peter, “non ti sembra il caso di ringraziarmi?”

      L'altro si voltò. “Ringraziarti? Per cosa? Per aver fatto qualcosa che avrebbe fatto chiunque con un minimo di palle?”

      “Qui non parliamo di chiunque, ma di me, e sto sanguinando.”

      Il nero si avvicinò con calma, prese rudemente il braccio ferito di Peter e lo esaminò. “Calma, amico, è solo una ferita superficiale. Guarirà, a meno che non si infetti.” Si fermò, come se gli fosse venuta in mente un’idea. “Vivi da queste parti?”

      Peter scosse la testa.

      “Ah, uno stoner, vero?” Peter odiava quell’espressione. Da quando era iniziato il Collasso, molte persone avevano lasciato le loro case e iniziato a vagabondare, cercando un posto migliore di quello che avevano lasciato. Si credeva che il termine “stoner” fosse nato perché queste persone erano descritte come “rolling stones,” ma Peter aveva più di qualche sospetto che la parola derivasse da un gioco sul suo nome.

      “Senti,” continuò l’uomo, “ti piacerebbe stabilirti in un posto tranquillo, dove non ci sono pericoli di carestie e tutti lavorano assieme?”

      Peter lo guardò attentamente. “Certo, chi non lo vorrebbe? Solo che dove si trova un posto come questo? Nel tuo cortile?”

      “Non fare lo spiritoso, amico, ti ho fatto una domanda ragionevole.”

      “E io ho risposto di sì.”

      “Come ti chiami?”

      “Peter Smith.” Ormai le bugie gli venivano da sole.

      Il nero gli tese la mano. “Kudjo Wilson.” Si batterono il cinque invece di stringersele. “Ascolta, se realmente vuoi qualcosa di meglio di tutto questo,” e indicò il parco pieno di auto sfasciate, “Penso tu faresti bene a fare una chiacchierata col mio capo.”

      Peter alzò le spalle. “Non penso possa farmi male. Dov’è?”

      “Oh, è a poche miglia da qui. Se vuoi, puoi salire qui dietro e ti porterò subito da lui.”

      Peter scosse il capo. “Mi dispiace, ma ho una bicicletta e preferirei non lasciarla qui—e non possiamo trasportarla facilmente con noi su quella moto.”

      “Hai ragione.” Il nero pensò per un attimo. “Ti dico che cosa faremo. Andrò avanti e gli parlerò di te. Passerà comunque di qui, o molto vicino. Perché non ci aspetti lungo la superstrada, quella laggiù.” Indicò un punto a est. “È a un paio di isolati in quella direzione. Aspettaci prima del ponte del cavalcavia sulla corsia verso sud. Hai un orologio?”

      Peter scosse di nuovo la testa. “Mi è stato rubato un mese e mezzo fa.”

      “In ogni caso, sarà qui in un paio d’ore. Sarà dopo il tramonto, se questo non ti crea problemi.”

      “Veramente.….” cominciò Peter.

      “Fatti trovare lì,” lo avvisò. Mise in moto la motocicletta. “Noi non aspetteremo.” E se ne andò.

      Tenendosi il braccio sinistro dolorante, Peter tornò alla sua bicicletta. Dopo la lotta con quei tipi, la missione, alla fine, poteva non essere il miglior posto dove passare la notte, avrebbero potuto tornare con i loro amici per cercare di vendicarsi. Il suo stomaco si stava lamentando perché non aveva mangiato nulla da colazione, ma era meglio restare vivi piuttosto che sperare in un po’ di cibo gratis ed essere poi ucciso nel sonno.

      Pedalò verso est lungo il San Fernando Mission Boulevard e, alla fine, arrivò al cavalcavia di cui gli aveva parlato Kudjo Wilson. Il sole era appena tramontato e il cielo stava diventando minacciosamente buio. Si fermò sotto il ponte e lo guardò. Avrebbe dovuto fidarsi di quello che gli aveva detto il nero? Aveva smesso da tempo di credere alle favole, e quella storia sembrava sospettosamente troppo simile a un moderno El Dorado. Un posto di pace e ricchezza era molto difficile da trovare e un invito ad andarci non poteva capitargli così fortunosamente. Inoltre, come poteva un nero avere le chiavi di Utopia? Non aveva senso. Se esisteva un posto del genere, che ci stava facendo Kudjo Wilson qui?

      Ma, dopo tutto, cosa aveva da perdere? Se fosse stata un’imboscata cosa avrebbero potuto rubargli al di là della sua bicicletta, di una coperta e del denaro praticamente senza valore? Sarebbe stato un bottino troppo misero per una trappola studiata in modo così elaborato. Inoltre, Wilson avrebbe potuto rubargli tutto lì sul posto se solo avesse voluto farlo. L’intera faccenda era molto sconcertante.

      Peter spinse la bici sulla rampa e la appoggiò sulla spalletta del ponte.

      Si sedette lì al buio, ad aspettare. Il traffico sulla superstrada era praticamente inesistente a causa della mancanza di benzina —solo due auto nell’arco di un’ora, ed erano sfrecciate sulla corsia di sorpasso senza neppure rallentare. Si chiese se le persone che attendeva fossero passate senza vederlo, o se sarebbero mai arrivate. L’intera faccenda poteva semplicemente essere uno scherzo elaborato e incomprensibile.

      Sei un vero idiota, si disse duramente. Credere alle storie sull’Isola che non c’è alla tua età. Probabilmente compreresti il Golden Gate se qualcuno te lo offrisse ora. Nonostante tutto rimase, anche perché non aveva nessun altro posto dove andare.

      Dopo quella che poteva essere un’altra ora, vide alcuni fari avvicinarsi da nord. Stavano viaggiando molto più lentamente rispetto alle auto passate in precedenza, e quando si avvicinarono Peter fu in grado di vedere una fila di auto una dietro l’altra, come in una processione. Il veicolo di testa si fermò prima di arrivare al ponte e accostò sul ciglio della strada. Le altre che lo seguivano fecero lo stesso.

      Un riflettore dal tetto del veicolo puntò su Peter, accecandolo col suo bagliore. “Signor Smith?” gridò una voce sconosciuta.

      “Sì,” rispose.

      “Salga, speravamo fosse qui. Vorrebbe qualcosa da mangiare?”

       CAPITOLO 2

      “Il servizio di posta prioritaria è diventato il peggiore che si ricordi,” riporta il Wall Street Journal. Un esempio ci è fornito da quanto è accaduto il mese scorso nella contea di Prince George in Maryland dove è scomparso un sacco postale, causando molti problemi a un buon numero di residenti. La signora Ernest Drumheller, residente a Clinton, Maryland, afferma che al ritorno da una vacanza ha scoperto che il suo telefono era stato staccato a causa del fatto che il suo assegno per il pagamento della bolletta non era arrivato alla compagnia telefonica. Questo le è costato dieci dollari per la riattivazione della linea. Parecchi clienti della People National Bank di Clinton hanno bloccato i pagamenti legati agli assegni che temevano fossero contenuti nel sacco scomparso.

      

       Los Angeles Times

       Mercoledì 11 Settembre 1974