Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 1. Bertini Giuseppe. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Bertini Giuseppe
Издательство: Public Domain
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Жанр произведения: Зарубежная классика
Год издания: 0
isbn: http://www.gutenberg.org/ebooks/40817
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il pubblico, ch'egli era il creatore d'una scienza di cui ne rovesciava i principj.” (V. Esquisse historique des progrès de la Composition, pag. 29.) Ben può a lui applicarsi quel che di Ronsard disse Boileau:

… par autre méthodeRéglant tout, brouilla tout, fit un art à sa mode. Art. Poet.

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Nel tempo stesso in cui i Francesi impazzavano per il sistema di Rameau, le scuole più celebri dell'Italia e della Germania non ne fecero verun conto, e conoscendone i difetti e l'inutilità insieme, si accinsero a confutarlo. Venuto meno col progresso del tempo in Francia l'entusiasmo e lo spirito di partito, cadde ancora colà. Ecco come ne ragiona uno Scrittore classico di questa nazione. “Rameau, egli dice, non ostante tutti i suoi sforzi, è a ciascun passo in contraddizione con la pratica della scuola: ed altro risultato non produce che l'avere introdotto nell'atto della composizione la considerazione assai disagiosa e per altro del tutto inutile dei rivolti d'armonia. Quest'è la ragione per cui il suo sistema, che mai è stato ricevuto nè in Italia, nè in Alemagna, è oggidì universalmente rigettato fin anco in Francia.” (Choron, Princip. de Composit., a Paris 1808.) E pure chi il crederebbe? un recente scrittore sedicente filarmonico, che forse non sortì altro dalla natura che uno sterile amore per l'armonia, in una delle sue lettere, o per dir meglio in una delle sue rapsodie misarmoniche vuol darci a credere che fosse il Rameau un altro Prometeo che furò a Giove il fuoco dal cielo, e furando egli medesimo le stessissime parole dell'Alembert e d'altri entusiasti francesi ci ripete la vecchia loro nenia, cioè che “prima del celebre Rameau una cieca esperienza era l'unica bussola degli artisti: e ch'egli il primo ha fatto divenir la Musica una scienza degna di occupare i filosofi, ec.” Ma chi non sa che sommi uomini prima di Rameau fatto avean della Musica una scienza che meritevole la resero dell'attenzion de' filosofi? Tali furono e Galileo, e Doni, e Cavalieri, e Gassendi, e Mersenne, e Cartesio, e Wallis e cento altri. Risum teneatis amici? Dopo così smodati elogj profusi al suo caro Rameau, pretende sin anco inbeccarci il di lui sistema del basso fondamentale e de' rivolti, come esatto e facile e nuovo e 'l migliore che sia possibile. Quel ch'è peggio, si è che al dir di Boileau,

Un sot trouve toujours un plus sot qui l'admire

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Ben vero è però, che sebbene il Rousseau lodi alle volte ed esponga nel suo Dizionario il sistema di Rameau, perchè più generalmente conosciuto e in gran voga allora presso la sua nazione, a pro della quale destinava egli principalmente il suo libro, tuttavia così si protesta in sul principio: Quoique ce systême imparfait et défectueux à tant d'égards, ne soit point, selon moi, celui de la Nature et de la verité (Préf. p. VIII).

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A chi ha cognizione dell'economia, del commercio dell'anima e del corpo, e singolarmente delle sensazioni che si sveglian in noi per via di tremori, facile in vero è l'immaginare la forza e gli effetti fisici della Musica. Imperciocchè l'armonia stessa non è che tremor potentissimo pria nel corpo sonoro, e quindi nell'aria eccitato, e comunicato finalmente ai nervi dell'udito. Laonde a questa forza è dovuta la sensazion potentissima che si sveglia nell'anima, siccome il mostran le anime ancor irragionevoli delle bestie, or ammansate, or dalla musica ridotte a maggior furore, ma molto più quelle ragionevoli degli uomini, giacchè di questi leggiamo e li vediamo ancor noi alle volte tratti fuor di se non potere agire che a seconda degli affetti dalla Musica inspirati.

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Questa idea, dice il Dr. Lichtenthal, non fu onorata sinora secondo la sua eccellenza, e raramente ha potuto gloriarsi di alcuni paragrafi presso gli autori. Egli cercando di spargere più di lume su questo punto diè al pubblico nel 1806, primieramente in lingua tedesca e quindi da lui stesso nell'italiana tradotto il suo Trattato dell'influenza della Musica sul corpo umano, e del suo uso in certe malattie, Milano 1811, in 8vo. Anche il Dr. Mojon italiano, professore di medicina in Genova, celebre per più dotte opere in questa facoltà date alla luce, pubblicò quivi una Memoria sull'utilità della Musica sì nello stato di sanità, che in quello di malattia, tradotta poi nel francese dal Dr. Muggetti, e impressa in Parigi nel 1803, in 8vo.

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Anche i Cinesi vantano qualche Scrittore della loro musica. Nel Giornale Straniero dell'ab. Arnaud nel mese di Luglio 1761 si trova l'estratto di una produzione ms. di un libro intorno all'Antica Musica Cinese composta da Ly-Koang-Ty dottore e membro del primo tribunale di lettere di quell'impero. Su la musica de' Cinesi possono anche consultarsi le Memorie del P. Amiot, e l'articolo ben lungo di M. Ginguené nella nuova Enciclopedia, Musique des Chinois.

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Veggansi più luoghi della divina Scrittura, come nel Genesi, nell'Esodo, nei libri de' Re, e de' Paralipomeni, ed il cap. 44, dell'Ecclesiastico.

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Intorno all'origine della musica presso i Greci, puossi leggere con profitto la Storia che con fior di erudizione e di senno ne tesse il dotto ab. Requeno. Egli ne fa derivar loro la cognizione dagli Egizj, ed a questi dai figli di Noemo, che appreso l'avevano dai discendenti de' primi inventori del suono e del canto Jubal ed Enoch. Saggi ec. Tom. 1, cap. 2, e. 4.

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Leggasi l'esposizione di questo strano sistema nell'opera classica dell'Eximeno, e la dotta confutazione insieme ch'egli ne ha fatta nel cap. 1, del primo libro. “I moderni letterati credono, che Pitagora perfezionasse l'arte armonica, e che la cavasse dall'antica rozzezza; ma basta vedere il piano dell'arte musica anteriore a Pitagora, e l'altro da lui introdotto nella Grecia, per capire quanto danno arrecassero i Pitagorici all'armonia.” Requeno Saggi t. 1, part. 2, cap. 1.

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Ecco le sue parole: “Ci starebbe molto a cuore che per rischiarare, per quanto sia possibile, questo punto importante della Storia delle Scienze, qualche uomo di lettere, versato del pari nella lingua greca e nella musica, si accingesse a riunire e discutere in una stessa opera le opinioni più verisimili stabilite o proposte dai dotti sopra un argomento sì curioso e difficile. Questa Storia ragionata dell'antica Musica è un'opera che manca alla nostra letteratura.” Disc. prélim. aux Elém. de Mus.

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Brown, dissert. sull'origine, unione ec. della poesia e della musica, Londra 1763.

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Nell'Enciclopedia Metodica all'articolo Arabes si dà un Saggio della musica specolativa e pratica di questa nazione.

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C'est aux Italiens que l'Europe doit la renaissance de la musique comme de tous les arts. Mr. Suard, au mot Académie dans l'Encyclop. method.

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Sotto il glorioso governo e la protezione de' generosi nostri Sovrani Carlo e Ferdinando, esistevano in florido stato questi Conservatorj di Napoli. La provida cura e 'l zelo per gli avanzamenti di questa bell'arte mossero l'attuale nostro Monarca a formar sin anche per quello detto della Pietà nel 1792; una copiosa Biblioteca di libri teorici, non che di carte d'ogni genere di Musica antica e moderna, di cui ne affidò l'impegno al celebre letterato D. Saverio Mattei. Ma, da che questa città cadde sotto la dominazione francese, si sa che i tre Conservatorj furon ridotti a un solo, la di cui organizazzione, per confession medesima di M. Choron, non ha riuniti i suffragj di tutti.

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Una pia fondazione di un Conservatorio vi ha anche in Palermo sin dal 1618, detto de' figliuoli dispersi, ai quali facevansi solo da prima apprendere le arti meccaniche. Pensò quindi saggiamente il Governo nel 1747 di aggiungervi la musica ed altri studj per migliorarne l'educazione. Prosperi ne furono i principj, e non pochi allievi ne sortirono virtuosi per la composizione, per il canto e la parte strumentale, che non solo si sparsero in tutto il regno, ma portatisi alcuni di loro in Germania, in Francia, in Spagna, in Inghilterra ed altrove, o vi si stabilirono con onore ed ottimo successo, o ritornarono nella patria dopo di avervi riscossi e meritati degli applausi. Moltissimi potrei annoverarne se non me l'impedisse la brevità d'una nota. Coll'andar però del tempo, per le angustie del paese, più non bastando le rendite a mantenere