Kyou saltò dall'albero in cui era seduto e si drizzò in tutta la sua altezza. Poteva sentire il suo cuore battere all’impazzata e il sangue defluirgli nelle vene ... il suo sangue da guardiano che gli imponeva di andare da lei. Succedeva ogni volta che la sentiva vicina e ciò lo faceva infuriare ancora di più. Il suo istinto protettivo era mille volte più forte della sua volontà.
Era il coraggio indomito di quella ragazzina ad attrarlo, e negli ultimi tempi la sua immagine era costantemente viva nei suoi pensieri ... e nei suoi sogni. Era rimasto lontano dal gruppo solo per questo motivo. Come osava quella ragazza prendere possesso della sua mente? Le avrebbe insegnato a non ammaliarlo con la sua insolenza e umanità. Non era niente per lui tranne la sacerdotessa del cristallo ... non c’era nient’altro che la legasse a lei.
Il corpo di Kyou si irrigidì quando sentì il cambiamento nell'equilibrio tra il Bene e il Male, pericolosamente vicino all'ignara sacerdotessa. Il suo viso era tranquillo... come la calma prima della tempesta. I suoi capelli argentati ondeggiavano nella brezza , mentre i suoi sensi percepivano il pericolo che stava per abbattersi su di lei.
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Hyakuhei inclinò la testa all'indietro, lasciando che la tempesta che aveva generato si scatenasse intorno a lui. Il vento gli turbinava intorno, sollevando il lembo dei suoi vestiti e gettandogli sul suo bellissimo viso i capelli color mezzanotte. I suoi occhi color rubino si spalancarono, quando il vento gli portò alle narici un profumo che non veniva dalla pioggia o dal cielo.
Un'espressione di euforia gli si disegnò in faccia, e lui diede un potente colpo con le sue ali di ebano per guadagnare quota. Diresse lo sguardo verso la radura del Cuore del Tempo, mentre un sorriso malvagio gli apparve lentamente sulle sue labbra. Era qui ... la sacerdotessa che non faceva che tormentarlo.
"Ah, sacerdotessa, quindi sei sola e senza difese! - sussurrò al vento - Aspettami, mia amata, vengo a prenderti."
I demoni iniziarono a riversarsi a frotte dal corpo di Hyakuhei, per eseguire i suoi ordini. Una risata maniacale gli sfuggì dalle labbra morbide e lui sbarrò gli occhi, che splendettero alla luce della sua strana follia. Il cielo divenne nero di demoni, che correvano all’impazzata verso la statua della fanciulla…e della sua sosia umana, così fresca e pura all’interno dei meravigliosi giardini.
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I demoni di bassa nascita erano già stati attratti da lei e dal profumo che emanava. Erano solo insignificanti schiavi inviati da Hyakuhei per impedirle di fuggire, e Kyou poteva sentire la presenza di suo zio non lontano da loro. Hyakuhei aveva scoperto che lei era lì inerme e stava andando a prenderla. Ma lui non poteva permetterlo.
Kyou alzò lo sguardo, quando un'ombra attraversò la luce della luna annunciando il loro arrivo. I suoni della notte zittirono, quando sulla sua schiena apparvero due maestose ali nere, che sparsero sulla radura una miriade di piume dorate, proprio lì dove lui atterrò in silenzio. I suoi lunghi capelli argentei ondeggiarono al vento, mentre si preparava per l’imminente battaglia.
"Così sia." mormorò, in risposta ai suoi tormentati pensieri.
La sacerdotessa si era messa di nuovo in pericolo e questo non gli lasciava scelta. Decise che se i suoi fratelli non erano capaci di fare il proprio dovere, allora ci avrebbe pensato lui, e avrebbe portato la fanciulla con sé. Se questo era il loro concetto di protezione, allora era giusto che lo facesse. Ma prima ... avrebbe distrutto il male che continuava a perseguitarla.
Capitolo 2. “Impavida”
Ignara che la tempesta si stesse avvicinando, Kyoko sentì la brezza rinfrescare la sua pelle sudata e la accolse con un dolce sorriso. Chiudendo gli occhi color smeraldo, si godette la solitudine della notte prima di dirigersi da Sennin e unirsi ai guardiani che dormivano da lei.
La figlia di Sennin, Suki, era diventata la sua più cara amica su questo lato del portale del tempo e il gruppo risiedeva nella sua capanna, quando non viaggiavano attraverso le terre pericolose alla ricerca dei frammenti del Cuore di Cristallo Protettore. Suki stava con loro dall'inizio, anche se non era una guardiana.
Kyoko sorrise pensando a Suki e all'unico guardiano che non si era mai allontanato da lei ... Shinbe. Era uno dei cinque fratelli guardiani. Ma non era forte come loro e inoltre era innamorato di Suki. Segretamente attratta dai suoi capelli blu notte e gli occhi color ametista, Suki faceva di tutto per non cedere alle sue avances.
Sorrise dentro di sé, quando si trovò a chiedersi per quanto tempo Suki avrebbe potuto resistere. La sua amica era una ragazza testarda, ma Kyoko sapeva quanto potesse essere deciso un guardiano, una volta che aveva puntato la sua preda.
Kyoko e il guardiano più giovane, Kamui, spesso scoppiavano a ridere mentre Suki cercava di negarsi a Shinbe senza voler ammettere che, in fondo un fondo, lui le piaceva. Kamui aveva un grande senso dell'umorismo e Kyoko l’amava teneramente. Il colore dei suoi occhi mutava a seconda del suo umore, e la ragazza era convinta che nessun altro se ne fosse accorto, tranne lei.
Quando Kamui sorrideva sprizzava felicità, ed era difficile resistergli. Ma nel profondo della sua anima, Kyoko aveva percepito di lui qualcos’altro ... qualcosa che lui teneva celato... anche a se stesso. A volte negli occhi di Kamui si nascondevano segreti e conoscenze che lei non avrebbe mai potuto comprendere. Era un puro di cuore, eppure le sembrava che si portasse sulle spalle il peso dell'intero universo. Le faceva desiderare di proteggerlo, tanto quanto lui desiderava difenderla, anche se non era affatto una persona debole.
Cercando di scrollarsi il pensiero di Kamui dalla mente, Kyoko passò a Kotaro, il più vivace del gruppo e rivale dichiarato di Toya. Kotaro aveva rivendicato Kyoko per sé, e non faceva che dire agli altri che erano fidanzati. Ciò scatenava la gelosia di Toya, al di là se fosse vero o meno. Tutti sapevano che Kotaro scherzava, ma a Toya quel gioco non piaceva.
Con i capelli bruni costantemente arruffati e gli occhi blu ghiaccio, Kotaro era un vero spasso. Si rivolgeva sempre a lei come “la sua Kyoko” anche se lei gli diceva di smetterla. Era un principe di quelle terre e vi trascorreva la maggior parte del tempo, a difesa dai demoni che premevano dall’esterno. Bastava che lui facesse brillare quei suoi luminosi occhi blu, che Kyoko si sentiva sciogliere ed era pronta ad accontentarlo.
Lui sapeva quali fili tirare per averla sempre al suo fianco. A volte Kyoko si chiedeva se Kotaro, in un modo o nell’altro, non facesse lo stesso anche con tutti i guardiani. Il gruppo però lo vedeva molto raramente. I suoi pensieri tornarono all’immagine di Kyou.
"Kyou…" mormorò, e quasi rabbrividì a pronunciare quel nome. Lui continuava a non piacerle…qualsiasi cosa facesse. Spesso si comportava più come un nemico che come un fratello, con Toya. La parola ”rivalità” non riusciva a rendere a sufficienza lo strano rapporto che c’era tra loro. Dei cinque fratelli, Kyou era quello più strano, da tenere decisamente alla larga... Sembrava molto più pericoloso di quella terra infestata dai demoni.
Tornando alla realtà, Kyoko aprì i suoi occhi color smeraldo e scivolò giù dalla pietra…ma si fermò di colpo. Là, a meno di sei metri da lei, c'era Kyou. Sembrava un angelo, tranne per l'espressione malefica che leggeva nei suoi occhi dorati.
'Parlando del diavolo…” scherzò tra sé e sé.
L'oscurità che li circondava sembrava illuminare il corpo del guardiano ... conferendogli un aspetto quasi spettrale. Perfino il suo silenzio gridava. Sembrava che avesse un’idea fissa in mente e Kyoko ebbe la netta sensazione che, qualsiasi cosa fosse, non le sarebbe piaciuta.
Kyou vide l’umana impallidire per il terrore e assaporò il suo profumo inebriante. Almeno per una volta sembrava aver paura di lui. Avrebbe dovuto temere di più i demoni che lui aveva appena ucciso per proteggerla. La fissò intensamente, mentre cercava di ricordare ognuno dei mostri che aveva appena eliminato: se fossero arrivati a lei…
Kyou sentì i muscoli della mascella irrigidirsi, al solo pensiero di quello che le avrebbero fatto i demoni, se fossero riusciti