PER SEMPRE
È
TANTO TEMPO
Per Sempre 1
PATRICIA MORENZ
Traduzione italiana Valeria Bragante
Titolo originale: Para siempre es mucho tiempo
Para siempre, 1
© 2020, Patricia Morenz
©1a Edizione italiana, 2020
Tutti i diritti riservati.
Illustrazione: Camila “Tsuki” Arévalo
Tutti i nomi, i personaggi, i luoghi e gli avvenimenti di questo romanzo sono prodotti dell’immaginazione dell’autrice, o sono utilizzati per mera finzione.
Qualunque somiglianza con persone vive o decedute è pura coincidenza.
INDICE
A quei primi amori che non si dimenticano mai,
i più sinceri.
PROLOGO
«I biscotti che fa tua madre sono i migliori» assicurò Jake assaporando quelli che gli avevo portato.
«Lo so … Mia mamma è la cuoca migliore» e poi precisai, «anche la tua mamma cucina molto bene.»
«Certo, ma questo» indicò il biscotto con scaglie di cioccolato che teneva nell’altra mano, «questo è a un altro livello.»
Restammo in silenzio mentre masticavamo, il pomeriggio era perfetto sulla casa sull'albero che c’era nella sua proprietà. Suo padre voleva abbatterla quando si trasferirono qui, anche prima che noi nascessimo, ma ci ripensò vedendo che a Scott – fratello maggiore di Jake – piaceva molto; lui era sempre stato il suo figlio prediletto, lo notai negli anni, dato che la casa rimase intatta. Adesso, tuttavia, Scott aveva molti amici ed era troppo cool per passare il suo tempo qui, quindi era diventata il nostro rifugio.
«Come vanno le cose con i tuoi genitori?» chiese Jake, rompendo il silenzio.
«Bene» risposi facendo spallucce «Bene per quanto possibile … e i tuoi genitori?»
«Bene» disse ripetendo il gesto con le spalle «Bene per quanto possibile.»
Lo facevamo spesso. Ripetevamo le nostre domande e risposte, ci guardavamo sorridendo. Entrambi sapevamo ciò che nascondevano queste parole e riuscivamo a capirci anche senza dire niente.
Erano mesi che a casa le cose non andavano bene e lo avevo raccontato a Jake; lui era il mio migliore amico. Anche se avevamo solo quasi dieci anni, tutta la mia vita ruotava intorno a lui, non ricordo nemmeno quando lo conobbi, perché lo conoscevo da sempre. Eravamo vicini di casa, compagni di scuola e migliori amici, ed io non avevo fratelli, così che lui era diventato quasi mio fratello.
Le nostre madri erano vicine di casa e