ORA E PER SEMPRE
(LA LOCANDA DI SUNSET HARBOR—LIBRO 1)
S O P H I E L O V E
Sophie Love
Fan da tutta la vita dei romanzi d’amore, Sophie Love è felice di presentare la sua serie di debutto: ORA E PER SEMPRE (LA LOCANDA DI SUNSET HARBOR—LIBRO 1). Visita il suo sito internet www.sophieloveauthor.com per scrivere a Sophie, entrare a far parte della mailing list, ricevere e-book gratis ed essere sempre al corrente delle ultime novità!
Copyright © 2016 di Sophie Love. Tutti i diritti riservati. Salvo per quanto permesso dalla legge degli Stati Uniti U.S. Copyright Act del 1976, è vietato riprodurre, distribuire, diffondere e archiviare in qualsiasi database o sistema di reperimento dati questa pubblicazione in alcuna forma o con qualsiasi mezzo, senza il permesso dell’autore. Questo e-book è disponibile solo per fruizione personale. Questo e-book non può essere rivenduto né donato ad altri. Se vuole condividerlo con altre persone, è pregato di aggiungerne un’ulteriore copia per ogni beneficiario. Se intende rileggere l’e-book senza aver provveduto all’acquisto, o se l’acquisto non è stato effettuato per suo uso personale, è pregato di restituirlo e acquistare la sua copia. La ringraziamo del rispetto che dimostra nei confronti del duro lavoro dell’autore. Questa storia è opera di finzione. Nomi, personaggi, aziende, organizzazioni, luoghi, eventi e incidenti sono frutto dell’immaginazione dell’autore o sono utilizzati in modo romanzesco. Ogni riferimento a persone reali, in vita o meno, è una coincidenza. Immagine di copertina Copyright kak2s, utilizzata con il permesso di Shutterstock.com.
INDICE
CAPITOLO UNO
Emily fece scorrere la mani lungo la seta nera del vestito, distendendone le pieghe per quella che doveva essere la centesima volta, quella sera.
“Sembri nervosa,” disse Ben. “Hai appena toccato la cena.”
Scoccò un’occhiata al pollo che per metà aveva lasciato nel piatto, e poi risollevò lo sguardo verso Ben, che le sedeva di fronte a una tavola meravigliosamente imbandita, con il viso illuminato dalla luce della candela. Per il loro settimo anniversario, l’aveva portata nel ristorante più romantico di New York.
Ma certo che era nervosa.
Soprattutto visto che la scatolina di Tiffany che aveva trovato nascosta nel cassetto dei calzini settimane prima non c’era più quando aveva controllato quella sera. Era sicura che quella sarebbe stata la sera in cui finalmente le avrebbe chiesto di sposarlo.
Pensarci le faceva battere forte il cuore dalla trepidazione.
“È solo che non ho molta fame,” rispose.
“Oh,” disse Ben, un po’ perplesso. “Quindi non vuoi il dolce? Io ho messo gli occhi sulla mousse al caramello.”
Il dolce proprio non lo voleva, ma d’un tratto le venne il timore che forse Ben avesse nascosto l’anello nella mousse. Sarebbe stata una proposta di matrimonio stucchevole, ma a questo punto le sarebbe andata bene qualsiasi cosa. Dire che Ben aveva paura di impegnarsi era minimizzare. Gli ci erano voluti due anni di relazione per lasciarle tenere uno spazzolino nel suo appartamento – e quattro per farla trasferire da lui.
Se lei introduceva l’argomento bambini, lui diventava bianco come un lenzuolo.
“Ordina pure la mousse se vuoi,” disse. “Io ho ancora il mio bicchiere di vino.”
Ben alzò le spalle e poi chiamò il cameriere, che portò via veloce il piatto vuoto e il mezzo pollo di Emily.
Ben allungò le mani e prese quelle di Emily nelle sue.
“Ti ho detto che sei bellissima stasera?” chiese.
“Non ancora,” rispose lei, sorridendo maliziosamente.
Sorrise anche lui. “Allora, sei bellissima.”
Poi infilò una mano in tasca.
Il cuore di Emily parve fermarsi. Ecco. Stava accadendo davvero. Tutti quegli anni di angoscia, di pazienza da monaco buddista, stavano finalmente per ripagarla. Stava per provare a sua madre che era in errore, sua madre che sembrava divertirsi a dirle che non sarebbe mai riuscita a far percorrere la navata a un uomo come Ben. Per non parlare della sua migliore amica, Amy, che aveva di recente sviluppato la mania dopo un bicchiere di vino di troppo di mettersi a implorare Emily di non sprecare altro tempo con Ben perché trentacinque anni non erano assolutamente “troppi per trovare il vero amore.”
Deglutì mentre Ben tirava fuori la scatolina di Tiffany dalla tasca e la faceva scivolare sulla tavola verso di lei.
“Che cos’è?” riuscì a chiedere.
“Aprila,” rispose con un largo sorriso.
Non si era messo in ginocchio, notò Emily, ma andava bene comunque. Non le serviva una proposta tradizionale. Le serviva un anello. Qualunque anello sarebbe andato bene.
Prese la scatolina, la aprì – e poi si accigliò.
“Cosa… diavolo…?” balbettò.
La guardò sotto choc. Era una bottiglia da trenta millimetri di profumo.
Ben sorrise, come estasiato dalla sua opera.
“Non sapevo che vendessero anche profumi,” rispose Ben. “Pensavo che vendessero solo gioielleria troppo costosa. Vuoi che te lo metta?”
Improvvisamente incapace di contenere le proprie emozioni, Emily scoppiò a piangere. Tutte le sue speranze andarono in pezzi. Si sentiva un’idiota