Indice
1. CAPITOLO UNO
2. CAPITOLO DUE
3. CAPITOLO TRE
6. CAPITOLO SEI
10. CAPITOLO DIECI
11. CAPITOLO UNDICI
12. CAPITOLO DODICI
13. CAPITOLO TREDICI
16. CAPITOLO SEDICI
20. CAPITOLO VENTI
21. CAPITOLO VENTUNO
Estratto De ‘Il Guerriero Dannato’,
Copyright © 2016 di Brenda Trim
Editor: Amanda Fitzpatrick
Copertina di Patricia Schmitt (Pickyme)
Questo libro è un’opera di fantasia. I nomi, i personaggi, i luoghi e gli eventi descritti sono frutto dell’immaginazione dell’autrice oppure sono usati in modo fittizio. Qualsiasi somiglianza con persone, viventi o defunte, luoghi o fatti reali è puramente casuale.
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo libro può essere usata, riprodotta elettronicamente o stampata senza permesso, ad eccezione di brevi citazioni comprese nelle recensioni.
Durante la stesura di questo libro abbiamo affrontato molte sfide, tra cui una grande perdita che ci ha segnate profondamente. Questo libro è dedicato a chiunque porti i segni del viaggio che è la vita. Le cicatrici sono bellissime, quindi indossatele con orgoglio perché significa che siete stati più forti di qualsiasi cosa abbia cercato di farvi del male.
CAPITOLO UNO
Gerrick osservò i Guerrieri, ansioso da morire di entrare in azione. “Direi di avanzare ad armi spianate, adesso. E sappi che non usiamo pistole, Mack, quindi non fare la furbetta” ringhiò alla donna che non aveva detto niente. Gli prudevano le mani dalla voglia d’imbracciare le armi. L’adrenalina gli faceva battere forte il cuore.
Mack, la Prescelta del Principe Kyran, gli mostrò i palmi. “Non prendertela con me, brontolone. Anch’io sono pronta per entrare. Sono io che li ho trovati, ti ricordi?"
Prima che Mack suggellasse l’unione con Kyran e diventasse parte del gruppo si era imbattuta nella tana dell’Arcidemone e aveva scoperto dove teneva prigioniere diverse donne. Gerrick e gli altri Guerrieri le avevano cercate senza sosta, notte e giorno, ma non avevano avuto successo. Per Gerrick il non essere stato in grado di proteggerle dal male era stata una fonte di frustrazione. Difendere gli innocenti dai demoni e dai loro tirapiedi era suo dovere di Guerriero Oscuro.
Zander mise la mano sulla spalla di Gerrick nel tentativo di calmarlo. “Abbi pazienza. Non possiamo entrare senza prima aver sistemato le barriere. Pema, Iside e Suvi stanno facendo la loro parte, e tu e Jace siete i prossimi. Concentrati su questo”.
Gerrick prese un respiro profondo; sapeva che il Re Vampiro aveva ragione, ma gli risultò difficile non agire quando il suo sangue glielo imponeva. Si trattava di una dolorosa costrizione, impossibile da ignorare, ma il tono del comando impartito da Zander non lasciava spazio all’interpretazione. Gerrick prese diversi respiri profondi, cercando di calmare l’ansia e concentrarsi su ciò che doveva fare.
Si fermò accanto a Jace ed estrasse il bastone dalla sacca magica dello spazio nel regno della Dea. Venne immediatamente pervaso dall’energia. Il bastone nodoso di tiglio si estendeva per due metri e gli era stato donato da suo padre quando era diventato un adulto. Il pollice dell’uomo si spostò inevitabilmente sul piccolo ciondolo in argento avvolto attorno all’impugnatura di pelle. Il dolore e la rabbia aumentarono, rendendogli difficile concentrarsi. Non era disposto a lasciarsi distrarre dal passato, quindi si guardò attorno nel parcheggio buio.
Gerrick non era a suo agio con il numero di umani presenti in zona. Stavano per sollevare un vespaio, e non voleva che degli innocenti restassero feriti solamente perché si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato. Andava contro il giuramento del Guerriero, ma non c’era nulla che potessero fare da quando Kadir si era insediato nel centro di Seattle.
Guardò dietro l’angolo dell’edificio di mattoni mentre si riparò dal vento freddo e dalla pioggia. Vide un maschio umano correre via da un negozio e farsi strada nella loro direzione. Gerrick mormorò rapidamente un incantesimo, indirizzandolo verso quello che credeva fosse un bar. Era difficile distinguere gli edifici commerciali di Pioneer Square, talmente erano simili tra di loro. Diede un’alzata di spalle quando decise che l’umano era al sicuro.
"È l’area più grande che abbiamo mai gestito, Zander” esordì Pema qualche secondo più tardi. “Ci sono così tante uscite da controllare.